La reflessoterapia si è rivelata efficace nella cura dell'artrite, dell'asma e delle disfunzioni renali, come analgesico negli stadi terminali di malattia, per l'emicrania, il diabete, l'epilessia.
La reflessoterapia è una tecnica che ha radici antichissime:cinesi, indiani, pellerossa sapevano come manipolare i piedi per ottenere benefici effetti sull'organismo. Persino Benvenuto Cellini nella sua autobiografia racconta di essersi curato da solo premendo con i pollici in particolari zone delle sue estremità . Nel mondo occidentale la moderna reflessologia del piede nasce nel 1912 grazie agli studi del medico americano Fitzgeraid chene provಠgli effetti analgesici. Questa tecnica si diffonde poi in Europa negli anni Sessanta, sviluppandosi particolarmente in Francia, Inghilterra, Germania, Svezia, Russia per arrivare finalmente anche in Italia.Il principio da cui parte la terapia dei riflessi è l'esistenza di dieci canali di energia che hanno il loro sbocco naturale in altrettanti punti riflessogeni dei piedi. Poichè ogni canale corrisponde a una parte del corpo umano, qualunque anomalia di quest'ultimo si riflette in un blocco di energia situato nel corrispondente punto riflessogeno e viceversa.
In sostanza modifiche patologiche del piede sono anche la spia di qualcosa che non va in altre parti dell'organismo. Ecco perchè la reflessologia può essere usata non solo come valido strumento di diagnosi prima e di cura poi, ma è anche particolarmente indicata per la prevenzione di quasi tutte le malattie. Non bisogna dimenticare inoltre che i piedi sono la parte del corpo in cui ci si sente meno minacciati e sulla quale quindi si può agire tranquillamente provocando nel paziente una sensazione di benessere.In un primo momento il terapista prende contatto con i piedi manipolandoli leggermente, mentre il paziente respira profondamente. Quindi, individuato il blocco energetico, inizia il massaggio esercitando una pressione non violenta e non troppo profonda sul punto da trattare.
Il primo effetto che si raggiunge è un recupero dell'equilibrio nervoso solitamente logorato dalla presenza di disturbi prolungati. Tra la terza e la sesta applicazione il paziente solitamente lamenta un'accentuazione transitoria dei sintomi, indice di una reazione positiva alla cura. Anche se la risposta alla terapia è soggettiva, solitamente sono sufficienti una decina di applicazioni che durano dai 20 ai 45 minuti.
La reflessoterapia non ha controindicazioni e si è comunque rivelata assai efficace nella cura dell'artrite, dell'asma e delle disfunzioni renali, come analgesico negli stadi terminali di malattia, per l'emicrania, il diabete, l'epilessia, l'ipertensione e nella stimolazione della funzione pancreatica.
Autore: Redazione Medicina33.com
In sostanza modifiche patologiche del piede sono anche la spia di qualcosa che non va in altre parti dell'organismo. Ecco perchè la reflessologia può essere usata non solo come valido strumento di diagnosi prima e di cura poi, ma è anche particolarmente indicata per la prevenzione di quasi tutte le malattie. Non bisogna dimenticare inoltre che i piedi sono la parte del corpo in cui ci si sente meno minacciati e sulla quale quindi si può agire tranquillamente provocando nel paziente una sensazione di benessere.In un primo momento il terapista prende contatto con i piedi manipolandoli leggermente, mentre il paziente respira profondamente. Quindi, individuato il blocco energetico, inizia il massaggio esercitando una pressione non violenta e non troppo profonda sul punto da trattare.
Il primo effetto che si raggiunge è un recupero dell'equilibrio nervoso solitamente logorato dalla presenza di disturbi prolungati. Tra la terza e la sesta applicazione il paziente solitamente lamenta un'accentuazione transitoria dei sintomi, indice di una reazione positiva alla cura. Anche se la risposta alla terapia è soggettiva, solitamente sono sufficienti una decina di applicazioni che durano dai 20 ai 45 minuti.
La reflessoterapia non ha controindicazioni e si è comunque rivelata assai efficace nella cura dell'artrite, dell'asma e delle disfunzioni renali, come analgesico negli stadi terminali di malattia, per l'emicrania, il diabete, l'epilessia, l'ipertensione e nella stimolazione della funzione pancreatica.
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