Piccolo glossario dell'erborista
Cataplasma.
è una poltiglia di erbe che viene applicata sulla porte da curare, direttamente a contatto della pelle o frapponendo un panno.
Decotto.
Si mette la pianta in acqua fredda,tiepida o in ebollizione (2-3 grammi di droga per 100 grammi di acqua) e si lascio bollire per qualche minuto. Si filtra e si consuma entro 12 ore. Per bevande o impacchi.
Estratto.
Si ottiene con la parziale evaporazione dei succhi naturali dello pianta, dopo averla trattata con un solvente dei principi attivi (acqua, alcol, etere).
Impacco.
Si imbeve con il liquido (infuso, decotto o altro) un grosso strato di ovatta o di tessuto morbido e lo si lascia o contatto della parte da curare.
Infuso.
Si versa acqua bollente su fiori, foglie o rodici (3-5 grammi di droga per 100 grammi di acqua) e si lascfa riposare con coperchio per 10-15 minuti. Per bevande o impacchi.
Lozione.
É un modo di applicare ii liquido (infuso, decotto o tintura diluita o altro) direttamente sulla parte, tamponando e frizionando con ovatta imbevuta.
Macerazione.
Si lasciano riposare a lungo (do mezza giornata a quindici giorni) le parti attive della pianta in liquido freddo. La macerazione in liquido caldo (tra i 35° e i 65°) è detta digestione.
Polvere.
Si ottiene tritando finemente le porti essiccate della pianta. Si usa per cataplasmi o bagni.
Succo.
Si schiacciano le erbe appena colte in un mortaio e si ricava il succo spremendo la poltiglia ottenuto attraverso un panno a tramo sottile. Si beve diluito in poca acqua.
Tintura.
La pianta viene macerata in alcol per due o trà© giorni in recipiente chiuso. Si filtra poi attraverso un telo molto fine. Per uso esterno.
Autore: Redazione Medicina33.com