Perché viene effettuata la doppia pesata del neonato prima e dopo la poppata?
L'alimentazione del bambino dalla nascita fino al quarto-quinto mese di vita è costituita esclusivamente dal latte. Esso è un alimento completo perché contiene i principi fondamentali dell'alimentazione: protidi, lipidi, glucidi, sali, vitamine e fermenti. Nel latte è presente anche un complesso di fattori biologici e immunitari che fanno parte della individualità materna per cui la donna, allattando il proprio bambino, continua a trasmettergli un insieme di sostanze utili, non solo alimentari, ma anche biologiche, costituzionali e in un certo senso familiari. É chiaro quindi che se l'alimento esclusivo del neonato è il latte, il suo alimento ideale è il latte della madre.
Non sempre però la mamma può allattare il neonato. In alcuni casi è necessario alimentarlo con latte di un'altra donna, la balia. Nell'una e nell'altra eventualità, l'allattamento si chiama naturale perché è effettuato con latte di donna. Quando poi non è possibile l'allattamento naturale, si ricorre a quello artificiale che consiste nell'alimentare il bambino con latte di mucca convenientemente preparato. Si chiama infine allattamento misto quello praticato in parte con latte di donna e in parte con latte di mucca. L'allattamento naturale è detto materno quando viene praticato dalla madre stessa, baliatico se da un'altra donna. Non sarà mai ripetuto abbastanza che il latte materno è l'alimento più appropriato per i bisogni del lattante, e le madri devono essere persuase ad allattare il proprio bambino, eccetto quando condizioni particolari intervengano a ostacolarlo o a controindicarlo.
Nelle prime ventiquattro ore dalla nascita, il bambino non riceve alcuna alimentazione. Nel secondo e terzo giorno si potrà provare ad attaccarlo al seno ogni quattro o cinque ore. Nei giorni successivi le poppate saranno ripetute ogni tre ore, saltando una poppata nelle ore della notte. Le poppate dovranno essere effettuate a ora fissa, in modo da abituare il neonato, fin dalle prime volte, alla regolarità delle sue funzioni. É buona norma, quando la secrezione lattea è sufficiente, attaccare il lattante a una sola mammella per ogni poppata e lasciarlo succhiare per 15-20 minuti. É opportuno che la donna assuma una posizione comoda per sé e per il bambino in modo che le poppate non affatichino eccessivamente né l'una né l'altro e che tutto proceda con la massima naturalezza.
Si dà giustamente molta importanza alla quantità di latte che il bambino assume per ogni poppata. Per controllarlo, si esegue la doppia pesata che consiste nel pesare il bambino prima e dopo la poppata: la differenza di peso riscontrata è eguale alla quantità di latte ingerito dal bambino. Tale quantità non corrisponde a una regola fissa, ma si può tener conto di alcuni dati teorici che hanno un valore soltanto relativo. Partendo dalla quantità di 10 grammi di latte (o colostro) che il neonato riesce a succhiare per ogni poppata nel secondo giorno dopo la nascita, la quantità del latte ingerito deve aumentare di 10 grammi al giorno per ogni poppata nella prima settimana, successivamente di 10 grammi alla settimana per ogni poppata nel primo mese, ed ancora di 10 grammi al mese per le poppate dei mesi successivi.
La doppia pesata è un argomento controverso per le neomamme: per far fronte alle preoccupazioni su quanto mangia il bambino e se cresce abbastanza, spesso si fanno prendere dall'ansia e ricorrono a questo sistema. Tuttavia, salvo alcuni casi, il pediatra la sconsiglia, perché provoca solo stress inutile.
La madre che nutre al seno il proprio bambino deve condurre una vita tranquilla ed evitare le fatiche eccessive. Non ha bisogno di sottoporsi a un particolare regime alimentare ma dovrà aumentare alquanto sia la quantità sia la qualità dei cibi, cercando però di evitare quelli che possono dare al latte un gusto sgradevole come i cavoli, le cipolle, l'aglio e gli asparagi. Per ciò che riguarda le bevande alcooliche, può essere concesso un bicchiere di vino leggero durante i pasti, ma è vietata l'ingestione di liquori. Durante l'allattamento è opportuno astenersi dal fumare. É diffuso il timore che alcuni medicinali, che eventualmente la madre deve usare per la cura di qualche suo disturbo, possano passare nel latte e danneggiare il bambino. Questa possibilità realmente esiste per alcuni farmaci, ma è molto relativa. Comunque, prima di intraprendere o sospendere cure, la madre deve chiedere il parere del medico.La pratica dell'allattamento naturale esige il rispetto di alcune norme igieniche importanti per evitare che il bambino si ammali a causa di infezioni. La donna che allatta deve osservare la più scrupolosa pulizia del corpo, specialmente delle mammelle, e curare la propria salute dalla quale dipende anche quella del bambino. Se la donna che allatta si ammala di una comune malattia delle vie respiratorie (come raffreddore, faringite, bronchite) mediante la tosse e gli starnuti può trasmetterla al neonato. Per evitare questo pericolo quando si avvicina al bambino per accudirlo o allattarlo, è buona norma igienica che la donna eviti di starnutire o di tossire e si applichi sul viso una mascherina di garza.
Autore: Redazione Medicina33.com
Non sempre però la mamma può allattare il neonato. In alcuni casi è necessario alimentarlo con latte di un'altra donna, la balia. Nell'una e nell'altra eventualità, l'allattamento si chiama naturale perché è effettuato con latte di donna. Quando poi non è possibile l'allattamento naturale, si ricorre a quello artificiale che consiste nell'alimentare il bambino con latte di mucca convenientemente preparato. Si chiama infine allattamento misto quello praticato in parte con latte di donna e in parte con latte di mucca. L'allattamento naturale è detto materno quando viene praticato dalla madre stessa, baliatico se da un'altra donna. Non sarà mai ripetuto abbastanza che il latte materno è l'alimento più appropriato per i bisogni del lattante, e le madri devono essere persuase ad allattare il proprio bambino, eccetto quando condizioni particolari intervengano a ostacolarlo o a controindicarlo.
Nelle prime ventiquattro ore dalla nascita, il bambino non riceve alcuna alimentazione. Nel secondo e terzo giorno si potrà provare ad attaccarlo al seno ogni quattro o cinque ore. Nei giorni successivi le poppate saranno ripetute ogni tre ore, saltando una poppata nelle ore della notte. Le poppate dovranno essere effettuate a ora fissa, in modo da abituare il neonato, fin dalle prime volte, alla regolarità delle sue funzioni. É buona norma, quando la secrezione lattea è sufficiente, attaccare il lattante a una sola mammella per ogni poppata e lasciarlo succhiare per 15-20 minuti. É opportuno che la donna assuma una posizione comoda per sé e per il bambino in modo che le poppate non affatichino eccessivamente né l'una né l'altro e che tutto proceda con la massima naturalezza.
Si dà giustamente molta importanza alla quantità di latte che il bambino assume per ogni poppata. Per controllarlo, si esegue la doppia pesata che consiste nel pesare il bambino prima e dopo la poppata: la differenza di peso riscontrata è eguale alla quantità di latte ingerito dal bambino. Tale quantità non corrisponde a una regola fissa, ma si può tener conto di alcuni dati teorici che hanno un valore soltanto relativo. Partendo dalla quantità di 10 grammi di latte (o colostro) che il neonato riesce a succhiare per ogni poppata nel secondo giorno dopo la nascita, la quantità del latte ingerito deve aumentare di 10 grammi al giorno per ogni poppata nella prima settimana, successivamente di 10 grammi alla settimana per ogni poppata nel primo mese, ed ancora di 10 grammi al mese per le poppate dei mesi successivi.
La doppia pesata è un argomento controverso per le neomamme: per far fronte alle preoccupazioni su quanto mangia il bambino e se cresce abbastanza, spesso si fanno prendere dall'ansia e ricorrono a questo sistema. Tuttavia, salvo alcuni casi, il pediatra la sconsiglia, perché provoca solo stress inutile.
La madre che nutre al seno il proprio bambino deve condurre una vita tranquilla ed evitare le fatiche eccessive. Non ha bisogno di sottoporsi a un particolare regime alimentare ma dovrà aumentare alquanto sia la quantità sia la qualità dei cibi, cercando però di evitare quelli che possono dare al latte un gusto sgradevole come i cavoli, le cipolle, l'aglio e gli asparagi. Per ciò che riguarda le bevande alcooliche, può essere concesso un bicchiere di vino leggero durante i pasti, ma è vietata l'ingestione di liquori. Durante l'allattamento è opportuno astenersi dal fumare. É diffuso il timore che alcuni medicinali, che eventualmente la madre deve usare per la cura di qualche suo disturbo, possano passare nel latte e danneggiare il bambino. Questa possibilità realmente esiste per alcuni farmaci, ma è molto relativa. Comunque, prima di intraprendere o sospendere cure, la madre deve chiedere il parere del medico.La pratica dell'allattamento naturale esige il rispetto di alcune norme igieniche importanti per evitare che il bambino si ammali a causa di infezioni. La donna che allatta deve osservare la più scrupolosa pulizia del corpo, specialmente delle mammelle, e curare la propria salute dalla quale dipende anche quella del bambino. Se la donna che allatta si ammala di una comune malattia delle vie respiratorie (come raffreddore, faringite, bronchite) mediante la tosse e gli starnuti può trasmetterla al neonato. Per evitare questo pericolo quando si avvicina al bambino per accudirlo o allattarlo, è buona norma igienica che la donna eviti di starnutire o di tossire e si applichi sul viso una mascherina di garza.
Autore: Redazione Medicina33.com