OMS: la carne lavorata nuoce gravemente alla salute, la carne rossa probabilmente.
Come l'amianto, il tabacco e l'arsenico il consumo di carne lavorata è stato classificato dall'OMS (Organizzazione mondiale della sanità ) pericoloso per la salute umana. Per la carne rossa invece non esistono ancora prove certe di cancerogenicità .
Nello specifico, ci sono prove convincenti che il consumo di carni rosse (come maiale e manzo ma ma anche pollame e frattaglie) sottoposte a salatura, essiccatura e affumicatura provochi il cancro: ogni 50 grammi di carne lavorata mangiata ogni giorno aumenta il rischio di cancro colon-rettale del 18%.
Diversamente per la carne rossa non lavorata, il legame con il cancro al colon, alla prostata ed al pancreas sebbene forte è ancora limitato: ribadiscono gli esperti che il rischio di tumore aumenterebbe di circa il 17% per ogni 100 grammi di carne rossa mangiata quotidianamente.
Secondo le stime degli esperti circa 34mila morti per cancro ogni anno nel mondo sono dovute a diete ad alto consumo di carni lavorate, a cui se ne aggiungerebbero altri 50mila dovute a diete ad alto consumo di carni rosse (sempre ammettendo la conferma del nesso causale, ancora mancante in questo caso).
Carmine Pinto, presidente dell'Associazione italiana di oncologia medica (Aiom), invita a evitare gli allarmismi e commenta:“Per quanto riguarda le carni rosse è una questione di modalità e di quantità , non esiste una ‘soglia di esposizione' oltre la quale ci si ammala sicuramente. Il messaggio che dobbiamo dare è che la carne rossa va consumata nella dovuta modalità , una o due volte a settimana al massimo. Il messaggio principale è invece un invito a tornare alla dieta mediterranea, che ha dimostrato invece di poter diminuire il rischio di tumoreâ€.
più drastico il commento dell'oncologo Umberto Veronesi, che da decenni evita il consumo di carne per motivi etici e filosofici ed aggiunge : "L'identificazione certa di una nuova sostanza come fattore cancerogeno è sempre e comunque una buona notizia in sà©, perchè aggiunge conoscenza e migliora la prevenzione".
Autore: Redazione Medicina33.com
Nello specifico, ci sono prove convincenti che il consumo di carni rosse (come maiale e manzo ma ma anche pollame e frattaglie) sottoposte a salatura, essiccatura e affumicatura provochi il cancro: ogni 50 grammi di carne lavorata mangiata ogni giorno aumenta il rischio di cancro colon-rettale del 18%.
Diversamente per la carne rossa non lavorata, il legame con il cancro al colon, alla prostata ed al pancreas sebbene forte è ancora limitato: ribadiscono gli esperti che il rischio di tumore aumenterebbe di circa il 17% per ogni 100 grammi di carne rossa mangiata quotidianamente.
Secondo le stime degli esperti circa 34mila morti per cancro ogni anno nel mondo sono dovute a diete ad alto consumo di carni lavorate, a cui se ne aggiungerebbero altri 50mila dovute a diete ad alto consumo di carni rosse (sempre ammettendo la conferma del nesso causale, ancora mancante in questo caso).
Carmine Pinto, presidente dell'Associazione italiana di oncologia medica (Aiom), invita a evitare gli allarmismi e commenta:“Per quanto riguarda le carni rosse è una questione di modalità e di quantità , non esiste una ‘soglia di esposizione' oltre la quale ci si ammala sicuramente. Il messaggio che dobbiamo dare è che la carne rossa va consumata nella dovuta modalità , una o due volte a settimana al massimo. Il messaggio principale è invece un invito a tornare alla dieta mediterranea, che ha dimostrato invece di poter diminuire il rischio di tumoreâ€.
più drastico il commento dell'oncologo Umberto Veronesi, che da decenni evita il consumo di carne per motivi etici e filosofici ed aggiunge : "L'identificazione certa di una nuova sostanza come fattore cancerogeno è sempre e comunque una buona notizia in sà©, perchè aggiunge conoscenza e migliora la prevenzione".
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