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Metamizolo: allerta Aifa su possibili gravi effetti avversi, inclusa l'agranulocitosi

Metamizolo: allerta Aifa su possibili gravi effetti avversi, inclusa l'agranulocitosi

L'Agenzia Italiana del Farmaco (Aifa) ha emesso un avviso importante rivolto ai medici riguardo al metamizolo, un farmaco antidolorifico e antipiretico ampiamente utilizzato. L'alert riguarda il rischio di agranulocitosi, una rara ma grave condizione che comporta una drastica riduzione dei granulociti, una classe di globuli bianchi essenziale per combattere le infezioni. Questa complicanza potrebbe causare infezioni severe, potenzialmente fatali.

Sensibilizzazione dei medici e monitoraggio dei pazienti

La comunicazione di Aifa mira a sensibilizzare i professionisti sanitari sull'importanza di informare i pazienti riguardo ai rischi associati al metamizolo e di riconoscere tempestivamente i sintomi dell'agranulocitosi. Questa attenzione risulta particolarmente cruciale durante i periodi di picco influenzale, in cui i segnali di questa condizione potrebbero essere facilmente confusi con quelli di infezioni comuni e passare inosservati.

I sintomi da monitorare

Secondo quanto riportato nella nota informativa pubblicata sul sito ufficiale dell'Aifa e concordata con le autorità regolatorie europee, i pazienti in trattamento con metamizolo devono essere avvisati di prestare attenzione a sintomi precoci che potrebbero indicare agranulocitosi. Tra questi:

  • Febbre persistente o ricorrente

  • Brividi intensi

  • Mal di gola

  • Piaghe dolorose alle mucose, in particolare nella bocca, naso, gola, o nelle aree genitali e anali

I pazienti devono essere informati della necessità di sospendere immediatamente il trattamento e consultare un medico qualora si manifestino tali sintomi. È essenziale eseguire un emocromo completo (incluso il conteggio leucocitario) in caso di sospetto clinico, e interrompere l'uso del farmaco fino a conferma diagnostica.

Indicazioni per la gestione clinica

Se un caso di agranulocitosi viene confermato, il trattamento con metamizolo deve essere interrotto definitivamente. L'Aifa precisa che non è raccomandato un monitoraggio di routine dell'emocromo nei pazienti in terapia con metamizolo, a meno che non emergano segnali clinici specifici. Inoltre, il farmaco è controindicato nei pazienti con una storia di agranulocitosi indotta da metamizolo o da altri pirazoloni, con alterazioni del midollo osseo o con patologie del sistema ematopoietico.

Revisione in corso da parte dell’Ema

A luglio, l’Agenzia Europea dei Medicinali (Ema) ha avviato una revisione approfondita dei medicinali contenenti metamizolo. Nel frattempo, il Comitato per la sicurezza dei medicinali dell’Ema ha raccomandato misure aggiuntive per minimizzare il rischio di effetti avversi gravi. L’Aifa, attraverso questa comunicazione, si allinea a tali indicazioni rafforzando le strategie di prevenzione e informazione per garantire la sicurezza dei pazienti.

Il metamizolo resta un'opzione terapeutica utile per la gestione del dolore e della febbre, ma è essenziale un uso prudente e consapevole. I medici devono rimanere vigili e adottare un approccio proattivo nell’educare i pazienti sui possibili rischi, al fine di prevenire gravi complicazioni legate a questo farmaco.



Autore: Redazione Medicina33.com