Mattarella: Mi vaccinerò appena possibile. È un dovere soprattutto per chi opera con i malati.
Mattarella parla in piedi per 14 minuti, con la mascherina appoggiata sul leggio. Sette cartelle scritte di suo pugno. È al piano terra della Vetrata, con le spalle rivolte al cortile: è la prima volta che la location viene scelta come sfondo per il tradizionale saluto agli italiani. E mai l'Italia ha vissuto un fine anno così. A Roma le strade sono spopolate dal coprifuoco e un freddo da neve rende più malinconico il congedo da un 2020 che per moltissimi ha significato solitudine e dolore.
"Io mi vaccinerò prima possibile, dopo le categorie che, essendo a rischio maggiore, debbono avere la precedenza" annuncia Sergio Mattarella agli italiani nel discorso di fine anno di questo amarissimo 2020, l'anno del Covid. "Vaccinarsi è una scelta di responsabilità, un dovere", dice in favore di telecamera. "Tanto più per chi opera a contatto con i malati e le persone più fragili. Di fronte a una malattia così fortemente contagiosa, che provoca tante morti, è necessario tutelare la propria salute ed è doveroso proteggere quella degli altri: familiari, amici, colleghi". È un messaggio rivolto a quei medici e infermieri che intendono sottrarsi e ai negazionisti mai domi. "La scienza ci offre l'arma più forte, prevalendo su ignoranza e pregiudizi. Ora a tutti e ovunque, senza distinzioni, dovrà essere consentito di vaccinarsi gratuitamente: perché è giusto e perché necessario per la sicurezza comune".
Autore: Redazione Medicina33.com