Magrezza e obesità possono comportare alterazioni della funzione del sistema ipotalamo-ipofisario che provoca un ridotto funzionamento dell'apparato riproduttivo in entrambi i sessi.
L'adolescente, maschio o femmina, rappresenta senza dubbio un soggetto particolarmente a rischio per squilibri dietetici, perchè da una parte l'organismo in crescita comporta un aumento del fabbisogno energetico, di grandi quantità di ferro e di calcio, dall'altra è frequentemente influenzalo nelle sue abitudini alimentari da vari fattori tra i quali l'aspetto estetico ha un posto di primo piano: le ragazze inseguono l'obiettivo di un corpo magro, sottoponendosi a rigide diete dimagranti, i ragazzi quello di un corpo muscoloso, privilegiando diete ricche di proteine e vitamine.Del resto non sono pochi gli adulti che, soggiogati anch'essi dai modelli proposti dai mezzi di comunicazione di massa, si pongono gli stessi obiettivi. Alcune tendenze, come quella della frequentazione dei " fast food ", luogo di incontro con i coetanei, favoriscono una incongrua alimentazione, ricca dal punto di vista calorico, ma povera di fibre, calcio e vitamine.
Talora i comportamenti alimentari sono influenzati da scelte ideologiche come quelle dei " vegetariani " che rifiutano la carne, o dei " vegetariani " che mangiano soltanto cibi provenienti dal regno vegetale. Spesso, alla base dei disordini alimentari adolescenziali, esistono degli stati di malessere psicologico di non grave entità , che fortunatamente solo di rado sfociano nei quadri conclamati dell'anoressia nervosa e della bulimia, vere e proprie malattie di interesse psichiatrico. La prima è più frequente nelle ragazze ed è caratterizzata da un'eccessiva perdita di peso per l'applicazione di una dieta dimagrante molto rigida, dalla paura di ingrassare che le porta ad abusare di lassativi e a procurarsi il vomito, dalla mancata percezione della condizione di estrema magrezza, dalla mancanza di mestruazioni. La seconda è caratterizzata da accessi di voracità incontrollabile che spingono periodicamente frequenti abbuffate, seguite da profondi sensi di colpa e che portano solitamente a obesità e irregolarità mestruali nelle ragazze.
Sia la magrezza che l'obesità possono comportare un'alterazione della funzione del sistema ipotalamo-ipofisario che provoca un ridotto funzionamento dell'apparato riproduttivo in entrambi i sessi; naturalmente il fenomeno è più evidente nelle ragazze, le quali vedono alterarsi la regolare ciclicità delle mestruazioni, fino alla loro scomparsa per periodi anche molto prolungati. Analogamente alterazioni solo qualitative dell'alimentazione che non si accompagnano a modificazioni sostanziali del peso corporeo possono provocare in un arco di tempo anche molto breve alterazioni più o meno importanti della ciclicità mestruale, soprattutto nelle ragazze con preesistenti irregolarità . Grande importanza riveste anche la rapidità con cui viene perduto o acquistato peso.
Pertanto, al contrario di quello che solitamente si pensa, l'irregolarità mestruale o la mancanza di mestruazioni (amenorrea) non è la causa dell'aumento o del decremento del peso corporeo e in genere del malessere della ragazza, bensì la conseguenza: profonde situazioni conflittuali, condizioni di disagio psicologico e di rifiuto della propria realtà corporea sono frequentemente alla base della decisione di sottoporsi a una dieta che altera poi il ciclo mestruale.
Autore: Redazione Medicina33.com
Talora i comportamenti alimentari sono influenzati da scelte ideologiche come quelle dei " vegetariani " che rifiutano la carne, o dei " vegetariani " che mangiano soltanto cibi provenienti dal regno vegetale. Spesso, alla base dei disordini alimentari adolescenziali, esistono degli stati di malessere psicologico di non grave entità , che fortunatamente solo di rado sfociano nei quadri conclamati dell'anoressia nervosa e della bulimia, vere e proprie malattie di interesse psichiatrico. La prima è più frequente nelle ragazze ed è caratterizzata da un'eccessiva perdita di peso per l'applicazione di una dieta dimagrante molto rigida, dalla paura di ingrassare che le porta ad abusare di lassativi e a procurarsi il vomito, dalla mancata percezione della condizione di estrema magrezza, dalla mancanza di mestruazioni. La seconda è caratterizzata da accessi di voracità incontrollabile che spingono periodicamente frequenti abbuffate, seguite da profondi sensi di colpa e che portano solitamente a obesità e irregolarità mestruali nelle ragazze.
Sia la magrezza che l'obesità possono comportare un'alterazione della funzione del sistema ipotalamo-ipofisario che provoca un ridotto funzionamento dell'apparato riproduttivo in entrambi i sessi; naturalmente il fenomeno è più evidente nelle ragazze, le quali vedono alterarsi la regolare ciclicità delle mestruazioni, fino alla loro scomparsa per periodi anche molto prolungati. Analogamente alterazioni solo qualitative dell'alimentazione che non si accompagnano a modificazioni sostanziali del peso corporeo possono provocare in un arco di tempo anche molto breve alterazioni più o meno importanti della ciclicità mestruale, soprattutto nelle ragazze con preesistenti irregolarità . Grande importanza riveste anche la rapidità con cui viene perduto o acquistato peso.
Pertanto, al contrario di quello che solitamente si pensa, l'irregolarità mestruale o la mancanza di mestruazioni (amenorrea) non è la causa dell'aumento o del decremento del peso corporeo e in genere del malessere della ragazza, bensì la conseguenza: profonde situazioni conflittuali, condizioni di disagio psicologico e di rifiuto della propria realtà corporea sono frequentemente alla base della decisione di sottoporsi a una dieta che altera poi il ciclo mestruale.
Autore: Redazione Medicina33.com