Le proteine del latte vaccino e del latte artificiale vengono assimilate dal bambino solo all'80%, mentre quelle del latte materno sono utilizzate completamente.
A parere incontrastato di tutti gli esperti, per il neonato nulla è meglio del latte materno. In più l'allattamento al seno rafforza lo strettolegame tra mamma e bambino che già si è creato durante la gravidanza. Inoltre, e non è un aspetto da sottovalutare, non costa nulla.La scelta sembra essere, di conseguenza, scontata e naturale per tutte le neo mamme; del resto sono rari i casi in cui la mamma non puòveramente allattare.
IL LATTE MATERNOperchè e l'alimento ideale?
Non solo nella composizione è un alimento perfetto per il piccolo,ma con le sostanze nutritive gli fornisce anche efficaci strumenti diautodifesa contro malattie e infezioni.
Contiene gli elementi nutritivi necessari: tutti i diversi tipi di latte, vaccino (di vacca), materno o artificiale, contengono proteine, vitamine e sali minerali. Quello materno però è "perfetto" per composizione e qualità di elementi nutritivi.
• Le proteine del latte vaccino e del latte artificiale vengono assimilate dal bambino solo all'80%, mentre quelle del latte maternosono utilizzate completamente.
• II latte materno ha un contenuto di sali minerali nel complessoinferiore a quello vaccino, tuttavia risponde meglio alle necessità di crescita del bambino. Nel latte materno, infatti, vi è una maggiore quantità di calcio e di ferro. Il ferro è di massima importanza per lo sviluppo del neonato: è uno degli elementi costitutivi delsangue, necessario per trasportare l'ossigeno a tutti gli organi delcorpo. Inoltre, mentre la biodisponibilità (la capacità cioè di essere assimilato dall'organismo) del ferro contenuto nel latte vaccino è di meno del 10%, il ferro del latte materno viene assimilato per ben 1'80%. Questo altissimo assorbimento, inoltre è dovuto al fatto che il latte materno contiene una proteina, la lattoferrina, che fissa gran parte del ferro e ne permette un maggiore assorbimento.
• Le quantità di vitamina C e di vitamina D nel latte materno sono adeguate alle necessità del neonato, purchè la madre consumiuna congrua quantità di frutta e di verdure a foglia verde, ricchedi vitamina C, e si esponga per almeno mezz'ora alla luce del sole, in modo che la pelle possa produrre la forma biologicamenteattiva della vitamina D.
Difende dalle allergie: secondo gli studi più recenti i bambini allattati al seno sono meno soggetti ad allergie. Il latte materno infatticontiene immunoglobuline, sostanze che proteggono la mucosa dell'intestino da elementi che causano allergie.Possiede inoltre due grassi: l'acido linoleico e l'acido arachidonico,che contrastano le infiammazioni della pelle e gli eczemi.
É ricco di elementi che aumentano le difese immunitarie: il latte materno contiene anticorpi contro i virus e contro i batteri, che proteggono dalle infezioni della gola e dell'intestino. Contiene inoltreun elemento che stimola lo sviluppo del batterio Bifà¬dum, necessarioper il regolare sviluppo della flora batterica intestinale.
Per questo motivo, i bambini allattati al seno si ammalano meno dimalattie intestinali, come diarrea ed enterite. Sono inoltre meno soggetti a infezioni dell'apparto respiratorio, delle vie urinarie e dell'orecchio. La salute dell'orecchio è favorita anche dal fatto che, rispetto al biberon, il bambino è costretto a succhiare con più forza per spremere il capezzolo materno.Possiede sostanze che regolano la crescita: una caratteristica unica del latte umano è rappresentata dalla presenza di alcune sostanzedi grande importanza, se pur non essenziali, per la crescita, lo sviluppo e il funzionamento di particolari organi e apparati. Tra queste, ilfattore di crescita della pelle (EGF, Epidennic Growth Factor), il fattore di crescita nervosa, scoperto dal premio Nobel Rita Levi-Montalcini (NGF,' Neurological Growth Factor), l'aminoacido taurina anch'esso necessario per la crescita del sistema nervoso, vari neuropeptidi, piccole catene di aminoacidi che garantiscono il buon funzionamento di alcuni organi, come lo stomaco e la cistifellea.
Contiene enzimi digestivi e ormoni: il latte umano, a differenzadi qualsiasi altro latte, contiene un enzima, la lipasi, necessario alladigestione dei grassi. La lipasi è necessaria ai neonati perchè, a differenza degli adulti, non hanno ancora sviluppato sufficientementela produzione della bile e dei succhi pancreatici. Anche tutti gli ormoni presenti nel sangue della madre vengono trasmessi al lattante.
Non è mai identico
La composizione del latte varia di giorno in giorno, nel corso dellastessa poppata, e si modifica a seconda delle esigenze del bambino.Per esempio, il latte di una donna che ha partorito con molto anticipo è più ricco di zuccheri e proteine per garantire la sopravvivenza alpiccolo che è particolarmente fragile.
IL LATTE DEI PRIMI GIORNI
Viene comunemente chiamato colostro e si forma subito dopo ilparto. É un liquido denso e giallastro che contiene più proteine,più minerali, ma meno grassi e meno carboidrati del latte maturo. Se ne producono solo 50 mi al giorno, sufficienti però per i bi-sogni del neonato. Nel giro di qualche giorno è destinato a essere sostituito dal latte vero e proprio. I medici sono concordi nelconsiderarlo perfetto per soddisfare le esigenze del bambino nelle prime ore di vita perchè, oltre a fornirgli energia, rafforza il suosistema immunitario permettendogli di adattarsi più facilmente almondo esterno. Vediamo perchè.
• Ha una composizione molto simile alle sostanze nutritive che ilpiccolo riceveva dalla mamma attraverso il cordone ombelicale.Le molecole che lo costituiscono, infatti, sono già pronte per essere utilizzate: per assimilarle, l'apparato digerente del bambinonon deve affaticarsi.
• Nonostante fornisca 50-60 calorie ogni 100 mi, non contiene lastessa quantità di grassi del latte vero e proprio (2 g invece di 4ogni 100 mi). Nei primi giorni di vita, infatti, il bimbo ha soprattutto bisogno di proteine e di fattori immunologici che gli consentono di affrontare meglio la vita fuori dal pancione. Ecco perchèla maggior parte delle energie del neonato è volta più ad adattarsi al mondo esterno che a crescere.
• I grassi contenuti nel colostro sono costituiti dalle stesse molecole di cui sono composte le cellule della membrana del cervello. Il colostro giova alla maturazione del sistema nervoso, che continua a svilupparsi anche dopo la nascita.
• É ricchissimo di proteine, fino a 7-8 g ogni 100 mi, la maggiorparte delle quali è costituita da fattori attivi contro le infezioni.Queste sostanze proteiche, presenti anche nel latte vero e proprio,si ridurranno a partire dal terzo mese di vita, quando il sistemaimmunitario del bambino sarà più maturo.
• Contiene grandi riserve di anticorpi, che aiutano il neonato a neutralizzare gli attacchi dei batteri e dei virus, tenendo lontane le infezioni. Depurano inoltre il tratto intestinale e lo difendono fino alterzo mese, periodo in cui l'organismo del piccolo incomincia afunzionare in modo autonomo e a produrre i primi anticorpi verie propri. Rappresentano inoltre una barriera nei confronti delle so-stanze allergizzanti, prevenendo le allergie.
• Funziona come un lassativo. Le feci che si accumulano nell'intestino del neonato costituiscono ima massa spessa e viscosa, chiamata meconio. Il colostro esercita un effetto lassativo che pulisceil tratto intestinale del bambino (liberandolo dal meconio) e preparandolo così alle nuove funzioni.
IL LATTE DI TRANSIZIONE
Verso il quarto giorno avviene la montata lattea e il colostro iniziaa modificarsi per assecondare nel modo migliore le esigenze nutritive del neonato che cresce. Il colore diventa, da giallastro, piùchiaro e anche la composizione muta, arricchendosi di grassi.
IL LATTE DEFINITIVO
Verso il decimo giorno, dal seno sgorga il latte vero e proprio,bianco e ricco di proteine, grassi e zuccheri. Contiene circa 10 gdi proteine per litro, composte al 50% da albumina e caseina, 70g di zuccheri e 30-40 g di grassi. Il latte continuerà a modificar-si, sia nel corso di ogni poppata, sia nel tempo, per rispondere inmodo perfettamente bilanciato all'evolversi del fabbisogno alimentare del bambino.
Nel corso della poppata il latte cambia di composizione. All'inizio è più liquido e verso la fine della poppata è più ricco di grassi: induce quindi una sensazione di sazietà nel lattante.
Come si forma
II latte si forma grazie a un ormone, la prolattina, e fluisce per azione di un altro ormone, Vossitocina. Vediamo come.
A partire dal quinto mese di gravidanza la placenta inizia a pro-durre un nuovo ormone, detto ormone lattogeno placentare, chestimola lo sviluppo degli alveoli, le piccole cavità a forma di acini in cui si forma il latte. Sotto l'influsso degli ormoni, il seno siingrossa e le pareti delle ghiandole iniziano a secernere piccolegocce di un liquido ricco di proteine che si riversano all'internodelle ghiandole stesse. Una fitta rete di canali collega tra loro leghiandole e raccoglie il liquido in eccesso convogliandolo versoi ciotti galattofori che lo eliminano attraverso il capezzolo. Eccoperchè, in alcuni casi, a partire dal sesto mese di gravidanza il seno è talmente gonfio che piccole quantità di colostro escono spontaneamente. Non a tutte le donne capita di avere perdite durantela gravidanza. Ma questo non significa che il seno non si stia preparando a produrre latte in quantità sufficiente. Dopo il parto, in-fatti, quando il piccolo comincerà a succhiare, il colostro (il primo latte) farà la sua comparsa.
• Dopo la nascita del bambino, il livello degli ormoni della gravidanza (estrogeni e progesterone) si abbassa considerevolmenteprovocando l'attività dell'ipofisi, una ghiandola situata alla basedel cervello, che inizia a secernere un ormone detto prolattina,così definito perchè stimola la ghiandola mammaria a produrre illatte. La produzione del latte inizia subito dopo il parto, anche sela montata lattea vera e propria compare solo dopo 3-4 giorni.
• A garantire la produzione del latte, non bastano gli ormoni: è necessario che il bambino venga attaccato al seno. La suzione, infatti, stimola le terminazioni nervose del capezzolo, collegate all'ipofisi, che risponde alla sollecitazione producendo anche un altro ormone, detto ossitocina, lo stesso che durante il parto stimola le contrazioni uterine.
Gli ormoni del latte
LA PROLATTINA
• Prima della nascita del bambino, la produzione di prolattina vie-ne frenata sia dagli ormoni della gravidanza sia da uno specificofattore inibitore, detto PIF (Prolactà¬n-release Inhibiting Factor).La sua azione sarebbe collegata anche all'esigenza di garantire lasalute della madre dopo il parto, nel caso in cui si trovasse nel-l'impossibilità di allattare.
• Dopo l'espulsione della placenta, la prolattina entra in circoloe, a partire dal momento in cui il bambino viene attaccato al seno, i suoi livelli aumentano ancora, e così il latte. Con la suzione,infatti, viene rimosso il PIF, cioè il fattore di inibizione della prolattina. Se il bambino viene attaccato già in sala parto il PDF con-tenuto nel primo latte, viene eliminato dando il via a una crescente produzione di latte. In pratica, più il bambino si attacca al seno, meno PIF rimane e più sale la prolattina, che incrementa a suavolta la quantità di latte.
L'OSSITOCINA
Succhiando, il bambino stimola le terminazioni nervose del capezzolo e invia all'ipofisi, la ghiandola situata alla base del cervello, il segnale di via per la produzione di prolattina. E questo èil riflesso di suzione. Ma per far arrivare il latte, è necessario attivare tramite l'ossitocina un altro riflesso, detto di eiezione. L' ossitocina fa contrarre le cellule attorno agli alveoli in modo che illatte venga spremuto e sospinto lungo le ramificazioni dei dottifino ad arrivare ai seni galattofori, i serbatoi terminali che sfociano nell'areola mammaria. E qui è la volta del bambino che, succhiando, spreme e svuota i seni galattofori.
A volte, il riflesso di eiezione, o ossitocinico, è avvertibile. Eccone i segnali caratteristici.
• Contrazioni uterine, utili per arrestare l'emorragia conseguenteal distacco della placenta e per riportare l'utero alle dimensionicorrette.
• Sete improvvisa. Una donna che allatta può avvertire maggior-mente il bisogno di bere.
• Sensazione di spremitura al seno, immediatamente prima o nelcorso della poppata.
• Fuoriuscita spontanea del latte anche al solo pensiero di allatta-re il bambino o nell'udire il suo pianto. può anche succedere che,durante la poppata, il latte sgoccioli dall'altro seno.
Come stimolare gli ormoni
Finchà© l'allattamento non si è consolidato, non date al bambinone ciucci ne biberon, perchè richiedono un modo diverso di succhiare e questo rischia di confondere il piccolo, ostacolando il suoapprendimento della suzione al seno.
• Offrite il seno a richiesta in modo che le poppate assecondino iritmi fame-sazietà del bambino.
• Non staccate mai il beb੠prima che sia lui stesso a rifiutare il seno. Tocca a lui stabilire la durata della poppata, dando lo stimologiusto per calibrare la produzione successiva di latte in base al suoreale fabbisogno.
• Attaccate il piccolo anche di notte, quando il rilascio di prolattina è maggiore e potete beneficiare dell'effetto rasserenante e soporifero di quest'ormone.
• Stimolate gentilmente il capezzolo con il massaggio e spremete con delicatezza un po' di latte prima di attaccare il bambino.
Autore: Redazione Medicina33.com
IL LATTE MATERNOperchè e l'alimento ideale?
Non solo nella composizione è un alimento perfetto per il piccolo,ma con le sostanze nutritive gli fornisce anche efficaci strumenti diautodifesa contro malattie e infezioni.
Contiene gli elementi nutritivi necessari: tutti i diversi tipi di latte, vaccino (di vacca), materno o artificiale, contengono proteine, vitamine e sali minerali. Quello materno però è "perfetto" per composizione e qualità di elementi nutritivi.
• Le proteine del latte vaccino e del latte artificiale vengono assimilate dal bambino solo all'80%, mentre quelle del latte maternosono utilizzate completamente.
• II latte materno ha un contenuto di sali minerali nel complessoinferiore a quello vaccino, tuttavia risponde meglio alle necessità di crescita del bambino. Nel latte materno, infatti, vi è una maggiore quantità di calcio e di ferro. Il ferro è di massima importanza per lo sviluppo del neonato: è uno degli elementi costitutivi delsangue, necessario per trasportare l'ossigeno a tutti gli organi delcorpo. Inoltre, mentre la biodisponibilità (la capacità cioè di essere assimilato dall'organismo) del ferro contenuto nel latte vaccino è di meno del 10%, il ferro del latte materno viene assimilato per ben 1'80%. Questo altissimo assorbimento, inoltre è dovuto al fatto che il latte materno contiene una proteina, la lattoferrina, che fissa gran parte del ferro e ne permette un maggiore assorbimento.
• Le quantità di vitamina C e di vitamina D nel latte materno sono adeguate alle necessità del neonato, purchè la madre consumiuna congrua quantità di frutta e di verdure a foglia verde, ricchedi vitamina C, e si esponga per almeno mezz'ora alla luce del sole, in modo che la pelle possa produrre la forma biologicamenteattiva della vitamina D.
Difende dalle allergie: secondo gli studi più recenti i bambini allattati al seno sono meno soggetti ad allergie. Il latte materno infatticontiene immunoglobuline, sostanze che proteggono la mucosa dell'intestino da elementi che causano allergie.Possiede inoltre due grassi: l'acido linoleico e l'acido arachidonico,che contrastano le infiammazioni della pelle e gli eczemi.
É ricco di elementi che aumentano le difese immunitarie: il latte materno contiene anticorpi contro i virus e contro i batteri, che proteggono dalle infezioni della gola e dell'intestino. Contiene inoltreun elemento che stimola lo sviluppo del batterio Bifà¬dum, necessarioper il regolare sviluppo della flora batterica intestinale.
Per questo motivo, i bambini allattati al seno si ammalano meno dimalattie intestinali, come diarrea ed enterite. Sono inoltre meno soggetti a infezioni dell'apparto respiratorio, delle vie urinarie e dell'orecchio. La salute dell'orecchio è favorita anche dal fatto che, rispetto al biberon, il bambino è costretto a succhiare con più forza per spremere il capezzolo materno.Possiede sostanze che regolano la crescita: una caratteristica unica del latte umano è rappresentata dalla presenza di alcune sostanzedi grande importanza, se pur non essenziali, per la crescita, lo sviluppo e il funzionamento di particolari organi e apparati. Tra queste, ilfattore di crescita della pelle (EGF, Epidennic Growth Factor), il fattore di crescita nervosa, scoperto dal premio Nobel Rita Levi-Montalcini (NGF,' Neurological Growth Factor), l'aminoacido taurina anch'esso necessario per la crescita del sistema nervoso, vari neuropeptidi, piccole catene di aminoacidi che garantiscono il buon funzionamento di alcuni organi, come lo stomaco e la cistifellea.
Contiene enzimi digestivi e ormoni: il latte umano, a differenzadi qualsiasi altro latte, contiene un enzima, la lipasi, necessario alladigestione dei grassi. La lipasi è necessaria ai neonati perchè, a differenza degli adulti, non hanno ancora sviluppato sufficientementela produzione della bile e dei succhi pancreatici. Anche tutti gli ormoni presenti nel sangue della madre vengono trasmessi al lattante.
Non è mai identico
La composizione del latte varia di giorno in giorno, nel corso dellastessa poppata, e si modifica a seconda delle esigenze del bambino.Per esempio, il latte di una donna che ha partorito con molto anticipo è più ricco di zuccheri e proteine per garantire la sopravvivenza alpiccolo che è particolarmente fragile.
IL LATTE DEI PRIMI GIORNI
Viene comunemente chiamato colostro e si forma subito dopo ilparto. É un liquido denso e giallastro che contiene più proteine,più minerali, ma meno grassi e meno carboidrati del latte maturo. Se ne producono solo 50 mi al giorno, sufficienti però per i bi-sogni del neonato. Nel giro di qualche giorno è destinato a essere sostituito dal latte vero e proprio. I medici sono concordi nelconsiderarlo perfetto per soddisfare le esigenze del bambino nelle prime ore di vita perchè, oltre a fornirgli energia, rafforza il suosistema immunitario permettendogli di adattarsi più facilmente almondo esterno. Vediamo perchè.
• Ha una composizione molto simile alle sostanze nutritive che ilpiccolo riceveva dalla mamma attraverso il cordone ombelicale.Le molecole che lo costituiscono, infatti, sono già pronte per essere utilizzate: per assimilarle, l'apparato digerente del bambinonon deve affaticarsi.
• Nonostante fornisca 50-60 calorie ogni 100 mi, non contiene lastessa quantità di grassi del latte vero e proprio (2 g invece di 4ogni 100 mi). Nei primi giorni di vita, infatti, il bimbo ha soprattutto bisogno di proteine e di fattori immunologici che gli consentono di affrontare meglio la vita fuori dal pancione. Ecco perchèla maggior parte delle energie del neonato è volta più ad adattarsi al mondo esterno che a crescere.
• I grassi contenuti nel colostro sono costituiti dalle stesse molecole di cui sono composte le cellule della membrana del cervello. Il colostro giova alla maturazione del sistema nervoso, che continua a svilupparsi anche dopo la nascita.
• É ricchissimo di proteine, fino a 7-8 g ogni 100 mi, la maggiorparte delle quali è costituita da fattori attivi contro le infezioni.Queste sostanze proteiche, presenti anche nel latte vero e proprio,si ridurranno a partire dal terzo mese di vita, quando il sistemaimmunitario del bambino sarà più maturo.
• Contiene grandi riserve di anticorpi, che aiutano il neonato a neutralizzare gli attacchi dei batteri e dei virus, tenendo lontane le infezioni. Depurano inoltre il tratto intestinale e lo difendono fino alterzo mese, periodo in cui l'organismo del piccolo incomincia afunzionare in modo autonomo e a produrre i primi anticorpi verie propri. Rappresentano inoltre una barriera nei confronti delle so-stanze allergizzanti, prevenendo le allergie.
• Funziona come un lassativo. Le feci che si accumulano nell'intestino del neonato costituiscono ima massa spessa e viscosa, chiamata meconio. Il colostro esercita un effetto lassativo che pulisceil tratto intestinale del bambino (liberandolo dal meconio) e preparandolo così alle nuove funzioni.
IL LATTE DI TRANSIZIONE
Verso il quarto giorno avviene la montata lattea e il colostro iniziaa modificarsi per assecondare nel modo migliore le esigenze nutritive del neonato che cresce. Il colore diventa, da giallastro, piùchiaro e anche la composizione muta, arricchendosi di grassi.
IL LATTE DEFINITIVO
Verso il decimo giorno, dal seno sgorga il latte vero e proprio,bianco e ricco di proteine, grassi e zuccheri. Contiene circa 10 gdi proteine per litro, composte al 50% da albumina e caseina, 70g di zuccheri e 30-40 g di grassi. Il latte continuerà a modificar-si, sia nel corso di ogni poppata, sia nel tempo, per rispondere inmodo perfettamente bilanciato all'evolversi del fabbisogno alimentare del bambino.
Nel corso della poppata il latte cambia di composizione. All'inizio è più liquido e verso la fine della poppata è più ricco di grassi: induce quindi una sensazione di sazietà nel lattante.
Come si forma
II latte si forma grazie a un ormone, la prolattina, e fluisce per azione di un altro ormone, Vossitocina. Vediamo come.
A partire dal quinto mese di gravidanza la placenta inizia a pro-durre un nuovo ormone, detto ormone lattogeno placentare, chestimola lo sviluppo degli alveoli, le piccole cavità a forma di acini in cui si forma il latte. Sotto l'influsso degli ormoni, il seno siingrossa e le pareti delle ghiandole iniziano a secernere piccolegocce di un liquido ricco di proteine che si riversano all'internodelle ghiandole stesse. Una fitta rete di canali collega tra loro leghiandole e raccoglie il liquido in eccesso convogliandolo versoi ciotti galattofori che lo eliminano attraverso il capezzolo. Eccoperchè, in alcuni casi, a partire dal sesto mese di gravidanza il seno è talmente gonfio che piccole quantità di colostro escono spontaneamente. Non a tutte le donne capita di avere perdite durantela gravidanza. Ma questo non significa che il seno non si stia preparando a produrre latte in quantità sufficiente. Dopo il parto, in-fatti, quando il piccolo comincerà a succhiare, il colostro (il primo latte) farà la sua comparsa.
• Dopo la nascita del bambino, il livello degli ormoni della gravidanza (estrogeni e progesterone) si abbassa considerevolmenteprovocando l'attività dell'ipofisi, una ghiandola situata alla basedel cervello, che inizia a secernere un ormone detto prolattina,così definito perchè stimola la ghiandola mammaria a produrre illatte. La produzione del latte inizia subito dopo il parto, anche sela montata lattea vera e propria compare solo dopo 3-4 giorni.
• A garantire la produzione del latte, non bastano gli ormoni: è necessario che il bambino venga attaccato al seno. La suzione, infatti, stimola le terminazioni nervose del capezzolo, collegate all'ipofisi, che risponde alla sollecitazione producendo anche un altro ormone, detto ossitocina, lo stesso che durante il parto stimola le contrazioni uterine.
Gli ormoni del latte
LA PROLATTINA
• Prima della nascita del bambino, la produzione di prolattina vie-ne frenata sia dagli ormoni della gravidanza sia da uno specificofattore inibitore, detto PIF (Prolactà¬n-release Inhibiting Factor).La sua azione sarebbe collegata anche all'esigenza di garantire lasalute della madre dopo il parto, nel caso in cui si trovasse nel-l'impossibilità di allattare.
• Dopo l'espulsione della placenta, la prolattina entra in circoloe, a partire dal momento in cui il bambino viene attaccato al seno, i suoi livelli aumentano ancora, e così il latte. Con la suzione,infatti, viene rimosso il PIF, cioè il fattore di inibizione della prolattina. Se il bambino viene attaccato già in sala parto il PDF con-tenuto nel primo latte, viene eliminato dando il via a una crescente produzione di latte. In pratica, più il bambino si attacca al seno, meno PIF rimane e più sale la prolattina, che incrementa a suavolta la quantità di latte.
L'OSSITOCINA
Succhiando, il bambino stimola le terminazioni nervose del capezzolo e invia all'ipofisi, la ghiandola situata alla base del cervello, il segnale di via per la produzione di prolattina. E questo èil riflesso di suzione. Ma per far arrivare il latte, è necessario attivare tramite l'ossitocina un altro riflesso, detto di eiezione. L' ossitocina fa contrarre le cellule attorno agli alveoli in modo che illatte venga spremuto e sospinto lungo le ramificazioni dei dottifino ad arrivare ai seni galattofori, i serbatoi terminali che sfociano nell'areola mammaria. E qui è la volta del bambino che, succhiando, spreme e svuota i seni galattofori.
A volte, il riflesso di eiezione, o ossitocinico, è avvertibile. Eccone i segnali caratteristici.
• Contrazioni uterine, utili per arrestare l'emorragia conseguenteal distacco della placenta e per riportare l'utero alle dimensionicorrette.
• Sete improvvisa. Una donna che allatta può avvertire maggior-mente il bisogno di bere.
• Sensazione di spremitura al seno, immediatamente prima o nelcorso della poppata.
• Fuoriuscita spontanea del latte anche al solo pensiero di allatta-re il bambino o nell'udire il suo pianto. può anche succedere che,durante la poppata, il latte sgoccioli dall'altro seno.
Come stimolare gli ormoni
Finchà© l'allattamento non si è consolidato, non date al bambinone ciucci ne biberon, perchè richiedono un modo diverso di succhiare e questo rischia di confondere il piccolo, ostacolando il suoapprendimento della suzione al seno.
• Offrite il seno a richiesta in modo che le poppate assecondino iritmi fame-sazietà del bambino.
• Non staccate mai il beb੠prima che sia lui stesso a rifiutare il seno. Tocca a lui stabilire la durata della poppata, dando lo stimologiusto per calibrare la produzione successiva di latte in base al suoreale fabbisogno.
• Attaccate il piccolo anche di notte, quando il rilascio di prolattina è maggiore e potete beneficiare dell'effetto rasserenante e soporifero di quest'ormone.
• Stimolate gentilmente il capezzolo con il massaggio e spremete con delicatezza un po' di latte prima di attaccare il bambino.
Autore: Redazione Medicina33.com