Le cause della balbuzie non sono note, la terapia, solo psicologica, consiste nell'indurre il soggetto a rallentare il ritmo con cui parla.
La balbuzie procura un disturbo della fonazione caratterizzato dalla episodica insorgenza di differenti manifestazioni di inceppo locutorio come tartagliamento (ripetizione di sillabe o fenomi), esitazione nell'iniziare a pronunciare parole che iniziano con vocali o e e g (incheccamento), indipendenti dalla qualità dei fenomeni e dalle intrinseche difficoltà espressive verbali, che alterano la normale fluidità dell'eloquio. Si tratta pertanto di un disturbo del ritmo espressivo. A seconda delle caratteristiche fenomenologiche dell'inceppo locutorio si distinguono i seguenti quadri:balbuzie tonica o spastica, nella quale l'arresto espressivo si verifica per l'insorgenza di una contrattura spastica della muscolatura fonateria e respiratoria, accompagnata spesso da manifestazioni di contrazione spastica di altri distretti della muscolatura somatica (mimica soprattutto); balbuzie clonica o tachilalia, in cui l'inceppo locutorio è costituito da ripetizione concitata ed incoercibile di fonemi e di sillabe, per contrazione clonica della muscolatura fonateria; balbuzie palilalica, caratterizzata dalla ripetizione non concitata di sillabe o di intere parole, per lo più all'inizio o al termine della frase espressiva; balbuzie paralalica, nella quale si verificano pause locutorie (che conferiscono un aspetto esitante all'espressione) spesso accompagnate o sostituite da produzioni vocali parassite e stereotipe, come interiezioni, rumori vocali, brevi parole, e così via. Le cause della balbuzie non sono note, ma alcuni fattori certamente influiscono su di essa, come fattori organici, ereditari, psicologici, ma in questo ultimo caso è assai difficile stabilire se lo stato ansioso e l'iperemotività siano la causa o l'effetto della balbuzie. Compare nel bambino verso i 3-4 anni e spesso scompare con la pubertà . La terapia, solo psicologica, consiste nell'indurre il soggetto a rallentare il ritmo con cui parla e a inserirlo in un gruppo di persone con il suo stesso problema.
Autore: Redazione Medicina33.com