Ischemia: che cos' è e quali rischi comporta l'ischemia.
Per ischemia si intende una diminuzione del sangue circolante in un dato organo o tessuto a seguito di alterazioni, di varia natura, a carico del sistema vasale preposto all'irrorazione di tali distretti. Con tale definizione si suole mettere in evidenza la natura eminentemente locale del fenomeno ischemico, per meglio contrapporla ad alcune forme di ischemia generale, a carattere temporaneo, alla cui etiopatogenesi partecipano meccanismi del tutto diversi. Per la maggior parte dei casi le alterazioni vasali che fungono da supporto all'instaurarsi dell'ischemia sono di natura organica (arteriosclerosi, lue, panarterite nodosa), mentre più raramente esse consistono in semplici spasmi arteriosi di natura puramente funzionale. Insieme a questi fattori vanno altresଠconsiderati, per meglio comprendere i fenomeni che possono conseguire all'ischemia stessa, tutta una serie di altri parametri, vale a dire la durata, la rapidità e la gravita dell'ischemia, l'instaurarsi di un circolo collaterale vicariante, la resistenza del tessuto ipoirrorato a seguito di brusche sollecitazioni funzionali ecc.
Il sommarsi di una qualsivoglia preesistente alterazione vasale alla richiesta di un maggior apporto sanguigno trova il tessuto o l'organo interessato incapace di sopperire a tale esigenza, di modo che viene ad instaurarsi uno stato di ischemia temporanea relativa, i cui esempi più evidenti sono reperibili nella crisi di angina pectoris, a carico del miocardio, e nella claudicatio intermittens degli arti inferiori. La crisi stenocardica o angina pectoris, in definitiva, è dovuta ad improvvise e temporanee manifestazioni ischemiche dei territori miocardici a seguito di lesioni infiammatorie, degenerative, sclerotiche, incidenti elettivamente sulle arterie coronarie, come d'altro canto la claudicatio è da riferirsi ad una spasmo occasionale delle arterie degli arti inferiori in precedenza colpite da un processo arteriosclerotico.
Ai fenomeni ischemici ora descritti, conseguenti a lesioni vascolari che non impediscono completamente la circolazione, ma che si manifestano in forma di accesi dolori con il sopraggiungere di condizioni funzionali aggravanti la già delicata situazione circolatoria, vanno aggiunti quei fenomeni conseguenti all'instaurarsi di un'ischemia permanente sia nella forma incompleta, che vede nel morbo di Raynaud la manifestazione più conclamata, sia nella forma completa che induce alla necrosi del tessuto interessato.
Il susseguirsi delle contrazioni spastiche, alternate alle vasodilatazioni, che caratterizzano il morbo di Raynaud, possono alla lunga condurre a fenomeni necrotici a carico delle dita delle mani, fenomeni necrotici che caratterizzano altresଠl'ischemia locale completa che può instaurarsi su diuna forma ischemica a tutta prima relativa oppure presentarsi acutamente a seguito di un embolo e di un trombo occludente in toto il ramo arterioso. Qualora non vi sia la possibilità che si instauri un circolo collaterale, perchè, per esempio, l'arteria interessata ha carattere "terminale", cioè non si anastomizza con le arterie vicine, il tessuto colpito andrà incontro a quella forma di necrosi che prende il nome di infarto.
Autore: Redazione Medicina33.com
Il sommarsi di una qualsivoglia preesistente alterazione vasale alla richiesta di un maggior apporto sanguigno trova il tessuto o l'organo interessato incapace di sopperire a tale esigenza, di modo che viene ad instaurarsi uno stato di ischemia temporanea relativa, i cui esempi più evidenti sono reperibili nella crisi di angina pectoris, a carico del miocardio, e nella claudicatio intermittens degli arti inferiori. La crisi stenocardica o angina pectoris, in definitiva, è dovuta ad improvvise e temporanee manifestazioni ischemiche dei territori miocardici a seguito di lesioni infiammatorie, degenerative, sclerotiche, incidenti elettivamente sulle arterie coronarie, come d'altro canto la claudicatio è da riferirsi ad una spasmo occasionale delle arterie degli arti inferiori in precedenza colpite da un processo arteriosclerotico.
Ai fenomeni ischemici ora descritti, conseguenti a lesioni vascolari che non impediscono completamente la circolazione, ma che si manifestano in forma di accesi dolori con il sopraggiungere di condizioni funzionali aggravanti la già delicata situazione circolatoria, vanno aggiunti quei fenomeni conseguenti all'instaurarsi di un'ischemia permanente sia nella forma incompleta, che vede nel morbo di Raynaud la manifestazione più conclamata, sia nella forma completa che induce alla necrosi del tessuto interessato.
Il susseguirsi delle contrazioni spastiche, alternate alle vasodilatazioni, che caratterizzano il morbo di Raynaud, possono alla lunga condurre a fenomeni necrotici a carico delle dita delle mani, fenomeni necrotici che caratterizzano altresଠl'ischemia locale completa che può instaurarsi su diuna forma ischemica a tutta prima relativa oppure presentarsi acutamente a seguito di un embolo e di un trombo occludente in toto il ramo arterioso. Qualora non vi sia la possibilità che si instauri un circolo collaterale, perchè, per esempio, l'arteria interessata ha carattere "terminale", cioè non si anastomizza con le arterie vicine, il tessuto colpito andrà incontro a quella forma di necrosi che prende il nome di infarto.
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