In caso di enfisema polmonare quando vi puಠessere pericolo per la vita del malato?
L' enfisema polmonare è caratterizzato da una esagerata distensione degli alveoli polmonari a causa di fenomeni da sforzo, oppure ostruttivi. Nella forma acuta, il soggetto colpito accusa dispnea (difficoltà di respirazione) e dolori epigastrici. Se l'attacco è conseguente ad uno sforzo fisico (ad esempio parti prolungati o corse agonistiche) il male si risolve rapidamente. Se invece l'individuo è predisposto a causa dell'età avanzata o per altri fattori concomitanti (deformazioni della gabbia toracica, bronchiti, asma, tubercolosi polmonare) l'enfisema può diventare cronico.
Esso consiste nella dilatazione permanente degli alveoli polmonari e nel loro rigonfiamento dovuto ad una maggiore ritenzione d'aria nei polmoni. L'enfisematoso soffre di affanno in un primo tempo solo dopo sforzi, poi anche a riposo. La capacità di espirazione si affievolisce sempre più, tanto che spesso l'individuo non riesce più a spegnere un fiammifero a brevissima distanza. Progressivamente il torace si dilata fino ad assumere una forma a botte, e assai difficile diventa l'introdurre sufficiente aria nei polmoni (inspirazione), che non sono più in grado avendo perso molta della loro elasticità di svolgere normalmente il loro compito.
Il cuore, sottoposto ad un lavoro maggiore per il ristagno del sangue che si forma nel circolo polmonare, finisce con l'indebolirsi e sfiancarsi; l'ammalato va allora incontro a scompensi cardiaci ed è facilmente soggetto a broncopolmoniti. L'enfisema polmonare ha un decorso molto lento e irreversibile; solo però quando lo stadio della malattia è molto avanzato (dispnea, cianosi marcata) e le complicanze cardiache sono evidenti, vi è pericolo per la vita del malato.
Autore: Redazione Medicina33.com
Esso consiste nella dilatazione permanente degli alveoli polmonari e nel loro rigonfiamento dovuto ad una maggiore ritenzione d'aria nei polmoni. L'enfisematoso soffre di affanno in un primo tempo solo dopo sforzi, poi anche a riposo. La capacità di espirazione si affievolisce sempre più, tanto che spesso l'individuo non riesce più a spegnere un fiammifero a brevissima distanza. Progressivamente il torace si dilata fino ad assumere una forma a botte, e assai difficile diventa l'introdurre sufficiente aria nei polmoni (inspirazione), che non sono più in grado avendo perso molta della loro elasticità di svolgere normalmente il loro compito.
Il cuore, sottoposto ad un lavoro maggiore per il ristagno del sangue che si forma nel circolo polmonare, finisce con l'indebolirsi e sfiancarsi; l'ammalato va allora incontro a scompensi cardiaci ed è facilmente soggetto a broncopolmoniti. L'enfisema polmonare ha un decorso molto lento e irreversibile; solo però quando lo stadio della malattia è molto avanzato (dispnea, cianosi marcata) e le complicanze cardiache sono evidenti, vi è pericolo per la vita del malato.
Autore: Redazione Medicina33.com