Il taglio cesareo è un intervento chirurgico che consiste in un taglio attraverso la parte inferiore dell'addome e dell'utero attraverso cui far passare il bambino.
Il taglio cesareo è un intervento chirurgico che consiste in un taglio attraverso la parte inferiore dell'addome e dell'utero attraverso cui far passare il bambino. Vi si ricorre per espletare il parto non per le vie naturali ma estraendo il feto e gli annessi dell'utero attraverso le pareti addominali. Il suo nome deriva dalla tradizione secondo cui in questo modo nacque Cesare dal grembo della madre morta (infatti questo taglio nell'antichità non si praticava che sulla madre morta per estrarre il feto. qualora si fosse trovato ancora in vita). Un'altra teoria, più probabile, è che il nome derivi dal latino caedere (tagliare). Solo nel 1600 si incominciò a praticare il cesareo su donne viventi, ma esso si rivelಠben presto disastroso, perchè la chirurgia, già di per se stessa rudimentale, non veniva per di più sostenuta da farmaci atti a impedire le violente emorragie e le infezioni susseguenti all'intervento. Oggi invece il cesareo è diventato un intervento semplice che presenta una mortalità trascurabile e a cui si fa con sempre maggiore facilità ricorso solo che si sospetti uno svolgimento difficile del parto.
Esistono comunque delle indicazioni ben precise che impongono di intervenire per via addominale per estrarre il feto. In particolare le indicazioni assolute sono l'impossibilità di estrarre il feto per via naturale, e indicazioni relative, casi cioè in cui sarebbe possibile il parto per le vie naturali ma si metterebbe in serio pericolo la vita della madre e/o del feto. Anomalie pelviche che alterano la posizione delle ossa del piccolo bacino (pelvi), fibromi o altri tumori, anche se benigni, che occludono le vie di uscita, aderenze del collo dell'utero o della vagina, acquisite per vecchi fenomeni infiammatori, malformazioni delle vie genitali, sono tutte cause dipendenti dalla madre. .Non solo in questi casi però s'impone il cesareo, ma anche quando si verifica un'anormale inserzione della placenta sulla parete dell'utero (placenta previa centrale e paracentrale), quando esiste una minaccia di rottura dell'utero a feto vivo, o una sproporzione fra grandezza del feto (macrosomia fetale) e dimensioni della pelvi della madre e, ancora, quando cominciano a comparire i segni di una sofferenza del feto nel periodo del travaglio (caso che si verifica talvolta nel parto provocato).
Autore: Redazione Medicina33.com
Esistono comunque delle indicazioni ben precise che impongono di intervenire per via addominale per estrarre il feto. In particolare le indicazioni assolute sono l'impossibilità di estrarre il feto per via naturale, e indicazioni relative, casi cioè in cui sarebbe possibile il parto per le vie naturali ma si metterebbe in serio pericolo la vita della madre e/o del feto. Anomalie pelviche che alterano la posizione delle ossa del piccolo bacino (pelvi), fibromi o altri tumori, anche se benigni, che occludono le vie di uscita, aderenze del collo dell'utero o della vagina, acquisite per vecchi fenomeni infiammatori, malformazioni delle vie genitali, sono tutte cause dipendenti dalla madre. .Non solo in questi casi però s'impone il cesareo, ma anche quando si verifica un'anormale inserzione della placenta sulla parete dell'utero (placenta previa centrale e paracentrale), quando esiste una minaccia di rottura dell'utero a feto vivo, o una sproporzione fra grandezza del feto (macrosomia fetale) e dimensioni della pelvi della madre e, ancora, quando cominciano a comparire i segni di una sofferenza del feto nel periodo del travaglio (caso che si verifica talvolta nel parto provocato).
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