Il sintomo fondamentale della sciatica è il dolore, in alcuni casi, si cura la causa che produce la sciatica.
La sciatica è una nevralgia del nervo sciatico; si tratta di affezione frequente, caratterizzata da dolori che si irradiano dalla natica lungo il decorso del nervo, e talvolta si accompagna ad ipotrofia dei muscoli da questo innervati ed a modificazione dei riflessi. Le cause dell'affezione possono essere meccaniche, quali una lussazione o un'ernia del disco invertebrale (la causa più frequente: 75% dei casi), tumori vertebrali o perivertebrali, varici delle vene epidurali; in questi casi si parlerà di sciatiche sintomatiche, cioè espressione di un risentimento del nervo, secondario a un processo che ha avuto inizio in una sede vicina e interessa il nervo.
Le forme invece essenziali o idiopatiche non riconoscono nessuna causa grossolana che comprima o irriti il nervo e vengono solitamente riferite a perfrigerazioni (sciatiche reumatiche) o a cause meccaniche modeste e spesso passate inosservate, quale potrebbe essere una contusione della natica. Queste seconde forme, dette anche essenziali, possono essere distinte in nevralgie (in cui non si riscontrano danni anatomici del nervo) e nevriti (con alterazioni istopatologiche), che si accompagnano ad atrofie muscolari del territorio innervato e ad assenza del riflesso achilleo per vere e proprie lesioni del nervo.
Le distinzioni fatte hanno importanza pratica in quanto, in alcuni casi, si cura la causa che produce la sciatica, mentre in altri, non potendo identificarne alcuna, si interviene con una terapia puramente sintomatica.
Il sintomo fondamentale della sciatica è il dolore, che può essere continuo e sordo o intermittente e violentissimo, localizzato alla natica e irradiantesi alla faccia posteriore della coscia, al polpaccio, al piede e talvolta al perineo, allo scroto, e persino all'arto controlaterale. I dolori si riacutizzano in particolari posizioni, per cui il malato si abitua a mantenere l'arto in quelle posizioni che gli provocano meno dolore: nel letto si corica sul lato sano e tiene la gamba dolorante flessa, da seduto si appoggia prevalentemente sul lato sano, camminando tende a spostare e a mantenere il peso quanto più possibile sul lato sano, per cui nelle affezioni di lunga durata si verifà¬cano anomalie della colonna vertebrale (scoliosi).
La manovra di sollevare la gamba estesa al paziente supino riacutizza il dolore, mentre ciò non succede se la gamba è flessa (segno di Lasègue), e analogamente sono dolorosi alla palpazione alcuni punti che rappresentano i punti di passaggio del nervo sciatico. La diagnosi deve tendere ad accertare l'eventuale causa che ha provocato la sciatica, con l'ausilio della radiologia e aiutandosi con l'anamnesi. Infatti l'inizio improvviso e con dolori acutissimi dopo uno sforzo muscolare è caratteristico delle nevralgie sciatiche da ernia del disco intervertebrale.
La terapia per la sciatica sarà causale nei casi in cui se ne potrà mettere in evidenza una e sintomatica nelle forme essenziali o riconosciute tali, quando molteplici accertamenti non siano riusciti a ricollegare la sciatica ad alcuna alterazione prossimale.
Con il termine nervo sciatico viene indicato il nervo più voluminoso del corpo umano. Nervo di moto e di senso, si origina dal plesso sacrale, esce dal bacino attraverso il grande foro ischiatico, decorre lungo la coscia e, sopra la regione poplitea, si biforca nei due nervi peroneo comune e tibiale.
Autore: Redazione Medicina33.com
Le forme invece essenziali o idiopatiche non riconoscono nessuna causa grossolana che comprima o irriti il nervo e vengono solitamente riferite a perfrigerazioni (sciatiche reumatiche) o a cause meccaniche modeste e spesso passate inosservate, quale potrebbe essere una contusione della natica. Queste seconde forme, dette anche essenziali, possono essere distinte in nevralgie (in cui non si riscontrano danni anatomici del nervo) e nevriti (con alterazioni istopatologiche), che si accompagnano ad atrofie muscolari del territorio innervato e ad assenza del riflesso achilleo per vere e proprie lesioni del nervo.
Le distinzioni fatte hanno importanza pratica in quanto, in alcuni casi, si cura la causa che produce la sciatica, mentre in altri, non potendo identificarne alcuna, si interviene con una terapia puramente sintomatica.
Il sintomo fondamentale della sciatica è il dolore, che può essere continuo e sordo o intermittente e violentissimo, localizzato alla natica e irradiantesi alla faccia posteriore della coscia, al polpaccio, al piede e talvolta al perineo, allo scroto, e persino all'arto controlaterale. I dolori si riacutizzano in particolari posizioni, per cui il malato si abitua a mantenere l'arto in quelle posizioni che gli provocano meno dolore: nel letto si corica sul lato sano e tiene la gamba dolorante flessa, da seduto si appoggia prevalentemente sul lato sano, camminando tende a spostare e a mantenere il peso quanto più possibile sul lato sano, per cui nelle affezioni di lunga durata si verifà¬cano anomalie della colonna vertebrale (scoliosi).
La manovra di sollevare la gamba estesa al paziente supino riacutizza il dolore, mentre ciò non succede se la gamba è flessa (segno di Lasègue), e analogamente sono dolorosi alla palpazione alcuni punti che rappresentano i punti di passaggio del nervo sciatico. La diagnosi deve tendere ad accertare l'eventuale causa che ha provocato la sciatica, con l'ausilio della radiologia e aiutandosi con l'anamnesi. Infatti l'inizio improvviso e con dolori acutissimi dopo uno sforzo muscolare è caratteristico delle nevralgie sciatiche da ernia del disco intervertebrale.
La terapia per la sciatica sarà causale nei casi in cui se ne potrà mettere in evidenza una e sintomatica nelle forme essenziali o riconosciute tali, quando molteplici accertamenti non siano riusciti a ricollegare la sciatica ad alcuna alterazione prossimale.
Con il termine nervo sciatico viene indicato il nervo più voluminoso del corpo umano. Nervo di moto e di senso, si origina dal plesso sacrale, esce dal bacino attraverso il grande foro ischiatico, decorre lungo la coscia e, sopra la regione poplitea, si biforca nei due nervi peroneo comune e tibiale.
Autore: Redazione Medicina33.com