Il siero antifiodico serve curare l'avvelenamento da morso di serpenti velenosi.
Siero atto a curare l'avvelenamento da morso di serpenti velenosi. In Italia viene usato solo il siero antivipera, in quanto solo i viperidi vivono nei nostro clima. Il veleno della vipera si diffonde in breve tempo in tutto il corpo tramite il sangue. La parte colpita (due ferite puntiformi, a distanza di 8 mm) assume aspetto tumefatto dopo 5 minuti e, se non si interviene, si necrotizza nel giro di due giorni. I sintomi generali sono sudore freddo, sete, dolori gastrici, vomito e, nei casi gravi (persone malate, anziani), coma e morte. Il siero antiofidico si trova in commercio in confezioni che contengono anche una siringa sterile, in modo da poter essere iniettato immediatamente o comunque il più tempestivamente possibile al soggetto morso dalia vipera. Va iniettato in due dosi, la prima metà nei tessuti sottocutanei in corrispondenza della ferita, la seconda nella coscia.
Talvolta il siero può provocare uno shock anafà¬lattico con conseguenze letali: è opportuno quindi verificare la sensibilità del soggetto iniettandogli preventivamente sottocute una dose minima; se dopo ca. 15 minuti la cute non presenta alcun alone rosso, si può procedere con tranquillità . In caso di mancanza di siero, le prime cure potranno essere la legatura a monte della ferita con un laccio, per bloccare la circolazione venosa, ma non troppo stretto per non bloccare anche quella arteriosa. Succhiare la ferita, purchè il soccorritore non abbia ferite nella bocca. Un buon disinfettante è in questo caso la normale candeggina. Non praticare mai l'incisione della ferita perchè favorirebbe soltanto la superficie di diffusione.
Autore: Redazione Medicina33.com
Talvolta il siero può provocare uno shock anafà¬lattico con conseguenze letali: è opportuno quindi verificare la sensibilità del soggetto iniettandogli preventivamente sottocute una dose minima; se dopo ca. 15 minuti la cute non presenta alcun alone rosso, si può procedere con tranquillità . In caso di mancanza di siero, le prime cure potranno essere la legatura a monte della ferita con un laccio, per bloccare la circolazione venosa, ma non troppo stretto per non bloccare anche quella arteriosa. Succhiare la ferita, purchè il soccorritore non abbia ferite nella bocca. Un buon disinfettante è in questo caso la normale candeggina. Non praticare mai l'incisione della ferita perchè favorirebbe soltanto la superficie di diffusione.
Autore: Redazione Medicina33.com