Il sesso genetico, il sesso gonadico e il sesso morfologico.
É esperienza quotidiana che, nel nostro vivere biologico, psicologico e sociale, entriamo in relazione con gli altri in quanto persone con identità di genere diverse. Anche se oggi si tende a sfidare i ruoli tradizionali associati al sesso biologico, è innegabile che il nostro agire o pensare possa essere influenzato dal nostro sesso biologico e dalla nostra identità di genere. Tale diversità non è limitata ai soli aspetti anatomici e fisiologici, ma coinvolge anche elementi psicologici e sociologici: dal corpo alla mente, dalla ragione all'affettività, la persona è influenzata da una complessa interazione tra fattori innati, influenze ambientali e culturali.
Perché esistono diverse identità di genere?
Vediamo quindi attraverso quali processi si sviluppano le caratteristiche sessuali e l'identità di genere dal concepimento in poi. Per maggiore chiarezza, tratteremo in modo separato le varie componenti del sesso biologico (genetico, gonadico, morfologico) e dell'identità di genere, tenendo presente che non si tratta di componenti separate ma strettamente correlate e interagenti tra di loro nella stessa persona.
Il sesso genetico
Ogni essere umano possiede una determinazione del sesso genetico sin dal primo momento della sua vita, quando è ancora costituito da un'unica cellula derivante dalla fusione dello spermatozoo con la cellula uovo. Le caratteristiche genetiche di ogni individuo sono racchiuse nel nucleo di ogni sua singola cellula: è come se i progetti per costruire un vasto edificio venissero microfilmati e conservati in ogni singola stanza dell'edificio stesso. Portatori di questi caratteri sono i cromosomi, costituiti da lunghe catene di acido desossiribonucleico (DNA). Ogni cellula umana possiede 46 cromosomi, due dei quali (X e Y) vengono denominati cromosomi "sessuali" perché contengono l'informazione responsabile del sesso genetico dell'individuo: se un individuo possiede 44 cromosomi più due cromosomi sessuali X, è tipicamente di sesso femminile; se possiede 44 cromosomi più un cromosoma X e uno Y, è tipicamente di sesso maschile.
Le cellule germinali, cioè gli spermatozoi e le cellule uovo, a differenza delle altre cellule del corpo, sono le uniche a possedere un corredo cromosomico dimezzato con solo un membro di ogni coppia: le cellule uovo possiedono 22 cromosomi più un cromosoma X; gli spermatozoi possiedono 22 cromosomi più un cromosoma X oppure un cromosoma Y.
Lo spermatozoo che penetra nella cellula uovo, durante il processo della fecondazione, porta in dote i suoi 23 cromosomi che si appaiano con i cromosomi omologhi contenuti nella cellula uovo, formando così un nuovo organismo (lo zigote) dotato di 46 cromosomi, 23 dei quali di origine paterna e 23 di origine materna. Il nuovo essere umano possiede quindi caratteristiche genetiche ereditate da entrambi i genitori che, una volta sviluppate, gli permetteranno di essere diverso da loro: allo stadio di una sola cellula, egli è già un individuo unico e irripetibile.
Se la cellula uovo viene fecondata da uno spermatozoo contenente un cromosoma X, il sesso genetico del nuovo essere umano è femminile; se lo spermatozoo fecondante contiene un cromosoma Y, il sesso sarà maschile. Pertanto, il sesso genetico viene determinato già al momento del concepimento, ma l'identità di genere è un aspetto più complesso che può svilupparsi in maniera diversa nel corso della vita.
Il sesso gonadico
Intorno alla sesta settimana di vita intrauterina (verso la fine del secondo mese di gravidanza), l'embrione possiede una gonade ancora non differenziata che è capace di trasformarsi in testicolo o ovaio. Se nel suo patrimonio genetico vi è il cromosoma Y, cioè l'individuo è geneticamente maschio, la zona centrale della gonade si svilupperà differenziandosi in testicolo, che comincerà ben presto a produrre ormoni maschili, detti androgeni.
In assenza del cromosoma Y, in un individuo geneticamente femmina, si svilupperà invece la parte esterna della gonade che si differenzierà in ovaio e si popolerà di un numero enorme di follicoli detti "primordiali" (6 o 7 milioni), ognuno dei quali contiene una cellula uovo. La maggior parte di questi follicoli andrà incontro a involuzione tanto che il loro numero diventerà di 1 o 2 milioni alla nascita e di 300.000 o 400.000 alla pubertà.
Il sesso morfologico
Gli organi genitali interni maschili includono i dotti seminali, le vescicole seminali, la prostata e l'uretra, mentre si considerano organi genitali esterni il pene e lo scroto. Nella femmina, gli organi genitali interni sono le tube, l'utero e la vagina, mentre gli organi genitali esterni sono le grandi e le piccole labbra. Intorno all'ottava settimana di vita intrauterina, gli organi genitali interni ed esterni dell'embrione sono ancora indifferenziati: se è presente il testicolo (sesso gonadico maschile), grazie agli androgeni da esso prodotti, i genitali si svilupperanno in senso maschile; se non è presente il testicolo, lo sviluppo dei genitali avverrà in senso femminile. É quindi la presenza o l'assenza degli androgeni testicolari a determinare la morfologia dei genitali esterni e interni del nascituro. Il sesso dell'embrione è già riconoscibile, alla ispezione, fin dalla quattordicesima settimana di vita intrauterina.
É importante ricordare che, oltre al sesso biologico, l'identità di genere può evolversi nel tempo ed è influenzata da una combinazione di fattori biologici, psicologici e socioculturali. Le identità di genere sono varie e comprendono anche identità non binarie, che non si limitano alle categorie tradizionali di maschile e femminile.
Autore: Redazione Medicina33.com