Il Pascale di Napoli Inaugura la Somministrazione del Primo Vaccino Italiano Contro il Melanoma
Presso l'Istituto dei tumori Pascale di Napoli, è stata effettuata la prima somministrazione sperimentale di un vaccino anticancro, concepito seguendo la stessa modalità di costruzione di alcuni vaccini anti-Covid. Questo innovativo trattamento è mirato specificamente alla cura del melanoma. Alfredo De Renzis, un medico di 71 anni, è il primo paziente italiano a partecipare alla fase III della sperimentazione, seguito attentamente dall'oncologo Paolo Ascierto. La decisione di De Renzis di partecipare è stata motivata dalla volontà di contribuire alla ricerca e dalla fiducia nella potenziale efficacia della terapia.
Per l'Irccs partenopeo, questo progresso rappresenta un traguardo significativo, consolidando il suo ruolo di primo piano nella ricerca sui vaccini antitumorali. Tuttavia, Ascierto sottolinea con cautela che i risultati definitivi della fase III richiederanno alcuni anni. Nonostante l'esclusione dell'Italia dalle fasi I e II della sperimentazione, l'entusiasmo prevale, con l'obiettivo di offrire una nuova opzione terapeutica più efficace a un numero crescente di pazienti.
Il vaccino, sviluppato da Moderna, utilizza la stessa tecnologia dei vaccini anti-Covid, impiegando mRNA sintetici per istruire il sistema immunitario a riconoscere neoantigeni derivanti da mutazioni genetiche nelle cellule malate. Il suo scopo non è prevenire la malattia, ma potenziare il sistema immunitario per riconoscere e attaccare il tumore in modo più efficace. La sperimentazione a 'doppio cieco' implica che né il paziente né l'oncologo conoscano il tipo di iniezione, e questa informazione sarà rivelata alla fine dello studio.
Il paziente Alfredo De Renzis, proveniente da Carovilli, provincia di Isernia, ha affrontato con coraggio la sua battaglia contro il melanoma, accettando la proposta di partecipare alla fase III del vaccino Moderna. Oltre a De Renzis, altri 18 pazienti sono stati selezionati per la sperimentazione al Pascale.
Globalmente, si contano oltre 40 vaccini anticancro a mRNA in fase di studio, rappresentando una nuova speranza terapeutica. Il direttore scientifico dell'Irccs, Alfredo Budillon, evidenzia il prestigio internazionale dell'Istituto, sottolineando il successo nella trasformazione dei risultati di laboratorio in terapie efficaci. La soddisfazione del direttore generale, Attilio Bianchi, è palpabile, riconoscendo l'onore di essere il primo centro in Italia a partecipare a questa innovativa sperimentazione.
Autore: Redazione Medicina33.com