Sezione: Alimentazione

Gli alimenti di origine animale, gli oli di palma e di cocco contribuiscono ad innalzare la colesterolemia.

Gli alimenti di origine animale, gli oli di palma e di cocco contribuiscono ad innalzare la colesterolemia. Il colesterolo, killer coronarico per eccellenza è un grosso problema per i Paesi industrializzati. Immaginate che ci sia in vendita un farmaco il quale, se preso per tutta vita, possa salvaguardare dalla morte per infarto: non ci si preoccuperebbe più dello stress, di condurre una vita sedentaria o di abusare di alcolici, fumo, caffè ed altri piaceri della tavola. Potrebbe sembrare fantascienza, ma lo è solo in parte. La ricerca scientifica di questi ultimi decenni ha fatto enormi progressi, infatti, nel settore medico, la ricerca oltre ad aver svelato quali sono le modalità  patologiche dell'arteriosclerosi, causa principale di morte nei Paesi industrializzati, ha sintetizzato nuovi farmaci che potrebbero ridurre drasticamente le malattie cardiovascolari.

Secondo uno studio effettuato recentemente negli USA, sembrerebbe che la metà  degli infarti sia causata da un eccesso di colesterolo nel sangue, il quale induce la formazione lungo le arterie, in particolar modo quelle coronariche, di placche aterosclerotiche che impediscono il passaggio di sangue, cioè l'apporto di ossigeno e di nutrienti necessari al tessuto muscolare cardiaco. Il colesterolo appartiene alla classe chimica dei grassi, o lipidi, termine con cui si denomina una categoria abbastanza eterogenea di sostanze chimiche naturali aventi in comune la caratteristica di essere solubili in solventi organici (acetone, cloroformio, etere etilico, ecc.) e pochissimo o addirittura insolubili in acqua. Il colesterolo si può trovare sia libero che legato ad acidi grassi e proteine. É presente in tutte le cellule vegetali, ma soprattutto animali, particolarmente abbondante in alcuni organi, come le ghiandole surrenali e il cervello (costituisce circa il 14% in peso secco della materia bianca del cervello e del midollo spinale). Si trova anche nel sangue e nella bile; è infatti uno dei principali costituenti di alcuni tipi di calcoli biliari, nei quali è stato identificato la prima volta. Il suo nome deriva proprio dalla fusione della parola greca chole = bile e stereos = solido.

L'organo principale dove si forma il colesterolo è il fegato, ma anche altre cellule e tessuti come ad esempio la mucosa intestinale e il surrene sono in grado di produrlo. É stato calcolato che il nostro organismo sintetizza 1,5 -2 grammi di colesterolo, mentre una ulteriore quantità  viene assunta con la dieta. Il colesterolo si trova prevalentemente nei grassi e negli alimenti di origine animale, ma è quasi assente nelle verdure e nella frutta fresca.

Ma qual è il ruolo del colesterolo nel sangue? Innanzitutto l'origine del colesterolo, presente nei tessuti e negli umori dell'organismo, è mista: esogena (alimentazione) ed endogena (sintetizzato nel fegato). Esso interviene nella formazione degli ormoni nel sangue, dei corticosteroidi e degli acidi biliari come i trigliceridi, grassi di scorta dell'organismo, il colesterolo viaggia in minutissime goccioline nel sangue, protette da involucri di natura proteica, che vengono denominati lipoproteine. Tuttavia, quando il tasso di colesterolo nel sangue (colesterolemia) supera i 200 milligrammi per 100 millilitri, aumenta il rischio di infarto. Ciò è dovuto, nella maggior parte dei casi, ad una scorretta alimentazione. I cibi, in particolare i grassi di origine animale, tendono infatti ad aumentare il tasso di colesterolo nel sangue.

Nuovi farmaci e dieta corretta
Esistono anche individui la cui ipercolesterolemia, cioè l'eccessiva produzione di colesterolo da parte delle cellule epatiche, è dovuta a fattori puramente ereditari. Per tale motivo, in questi ultimi anni, sono stati investiti enormi capitali da parte delle industrie farmaceutiche allo scopo di scoprire la pillola miracolosa capace di ridurre il tasso di colesterolo ematico.

Si sono già  ottenuti i primi risultati ed è stato sintetizzato un farmaco capace di ridurre il tasso di colesterolo nel sangue, inibendo l'assorbimento dei grassi alimentari lungo l'intestino. Tale farmaco inibisce l'enzima lipasi nel frazionare le molecole lipidiche ed impedisce cosi il loro passaggio nel circolo ematico. Sono anche stati immessi sul mercato altri farmaci, i quali inibiscono invece gli enzimi che catalizzano le reazioni chiave nella sintesi del colesterolo. Tuttavia non vi sono prove che queste medicine siano sicure se somministrate per lunghi periodi. É noto per di più che il metabolismo del colesterolo è un processo biochimico fondamentale di tutte le cellule viventi, per cui gli effetti di un'interferenza con esso potrebbero essere imprevedibili. Infatti questi nuovi farmaci, interferendo nelle prime fasi della sintesi del colesterolo, potrebbero alterare altre reazioni chimiche che lo coinvolgono, ad esempio la sintesi dell'emoglobina.

Quale alternativa quindi a questi farmaci, la cui azione non ancora del tutto conosciuta e il cui prezzo è elevato? É innanzitutto necessario ridurre drasticamente il consumo di cibi di origine animale, in quanto il colesterolo è presente prevalentemente in essi. L'American Heart Association raccomanda un'assunzione giornaliera di circa 250 -300 milligrammi. Ciò comporta il mantenimento di una dieta che prevede una limitata quantità  di carne o altri prodotti animali, come ad esempio il tuorlo d'uovo che ne contiene circa 250 mg.

E' importante quindi non eccedere nel consumo di dolci a base di uova e panna. Vanno inoltre limitati i formaggi grassi come il mascarpone e il gorgonzola e le carni di alcuni volatili, in particolare oca, anatra e tacchino che sono ricche di grassi. Si possono invece consumare senza problemi pesce, in particolare proveniente dai mari freddi, formaggi magri, frutta e verdura di stagione. Anche certi tipi di carne possono essere mangiati tranquillamente, come ad esempio alcune parti del maiale, ritenute erroneamente ricche di grassi. Le diete ad alto contenuto di grassi, e soprattutto di acidi grassi saturi, di cui sono particolarmente ricchi gli alimenti di origine animale, oltre agli oli di palma e di cocco, sono fra gli alimenti che maggiormente contribuiscono ad innalzare la colesterolemia. Quindi per le persone di tutte le età  può essere vantaggioso adottare una dieta con un ridotto apporto di acidi

grassi saturi
É importante rammentare che le abitudini alimentari diventano tali nel corso degli anni. Pertanto, se si nota un comportamento alimentare non corretto, la cosa migliore da fare è cercare di modificarlo quanto prima. In particolar modo, il più delle volte, si eccede in quantità , superando l'introito calorico necessario al proprio fabbisogno. Si rivela quindi di primaria importanza il condurre una attività  fisica costante e possibilmente all'aria aperta per rendere più facile l'eliminazione delle calorie in eccesso e favorire così un ristabilirsi dell'equilibrio fisiologico dell'organismo.

Autore: Redazione Medicina33.com