Sezione: Alimentazione

Frutta e verdura sono fonti vitaminiche importantissime per l'alimentazione umana.

Frutta e verdura sono fonti vitaminiche importantissime per l'alimentazione umana. Due sono i gruppi in cui gli esperti di nutrizione suddividono frutta e verdura. Nella prima classificazione rientrano la frutta e la verdura che forniscono all'organismo soprattutto vitamina A, come le albicocche, i cachi, le carote, la zucca, la bieta, la cicoria, gli spinaci, i pomodori, le olive da tavola, etc. Fanno parte del secondo gruppo i prodotti che forniscono principalmente la vitamina C, come le arance, i limoni, i mandarini, i lamponi, i cavolfiori, i pomodori, le fragole, la lattuga, gli ananas, i peperoni, l'uva, le banane, i fichi, etc. Oltre alle vitamine, la frutta e la verdura contengono sali minerali (principalmente potassio, calcio e fosforo), fibra alimentare , acqua e zuccheri (saccarosio e fruttosio). Questi ultimi, insieme all'acqua, sono i maggiori costituenti, mentre le proteine e i grassi sono in pratica assenti nei prodotti freschi. A contenere alte quantità  delle une e degli altri è invece la frutta secca, molto ricca di calorie, alimento davvero energetico.

L'assenza della frutta e della verdura dall'alimentazione quotidiana provoca carenze vitaminiche. Innanzitutto la carenza di vitamina C, la cui conseguenza, soprattutto nei tempi passati, era lo scorbuto, che colpiva i naviganti i quali, per mesi, non consumavano prodotti freschi. La malattia provoca una serie di gravi disturbi, con emorragie gastrointestinali. La carenza di vitamina PP causa invece la pellagra, che ha decimato per secoli le popolazioni contadine e montanare che mangiavano unicamente polenta. Oggi malattie del genere non esistono più, perché l'alimentazione è più completa. Anzi, siamo passati all'eccesso di alcune sostanze spesso assunte per integrare un'alimentazione che non ha bisogno di supporti: pillole e sciroppi ricostituenti, salvo rari casi, sono inutili, a volte addirittura dannosi perché creano inconvenienti al fegato e ai reni.

La quantità  di vitamine assunte con l'alimentazione, in particolare con la frutta e con la verdura, non è mai eccessiva. Tant'è che, se non vi sono controindicazioni specifiche, gli esperti di alimentazione non pongono limiti al consumo giornaliero dei frutti dell'orto. A patto, però, che gli altri nutrienti indispensabili non vengano trascurati. Per quanto riguarda le verdure, va ricordato che la cottura le impoverisce di alcune sostanze. L'inconveniente si può ridurre adoperando pochissima acqua, ma è preferibile di gran lunga la cottura a vapore, con la quale i nutrienti restano integri. La frutta (ma anche la verdura) va lavata con molta accuratezza.

Se spremuta o centrifugata, deve essere consumata in breve tempo: in caso contrario le vitamine si disperdono. Mangiare molta frutta e verdura significa fornire all'organismo importanti elementi nutritivi senza costringerlo a digestioni laboriose. E significa anche moderare l'azione di sostanze come il colesterolo contenuto negli alimenti di origine animale.

La frutta secca. Il termine è piuttosto improprio anche se viene usato comunemente per indicare mandorle, noci, nocciole, castagne, datteri, pinoli, ecc. Bisognerebbe invece fare alcune distinzioni. La comune frutta a polpa può essere ridotta allo stato secco eliminando la maggior parte dell'acqua contenuta (disidratazione). Questa possibilità  non viene molto sfruttata nel nostro Paese, e la ragione è semplice: abbiamo la fortuna di poter disporre, durante l'intero anno, di frutta fresca. La frutta a guscio, invece, viene consumata quasi esclusivamente allo stato secco. A differenza di quella fresca, contiene alte quantità  di grassi sotto forma di oli ricchi di acidi insaturi e di amido (come nel caso delle castagne). Sono presenti anche buone quantità  di sostanze proteiche, di vitamine (soprattutto del gruppo B, mentre sono scarse o assenti la A e la C), di minerali (in prevalenza calcio, ferro, potassio e manganese). Il risultato è una vera bomba energetica: 600 calorie circa per 100 grammi commestibili di mandorle secche, 670 per la stessa quantità  di noci. Si capisce quindi come l'intero pacchettino di noccioline e mandorle salate, consumato distrattamente guardando la TV, diventi un attentato alla linea.

Autore: Redazione Medicina33.com