Come fanno i germi a penetrare nell'organismo? Quali sono i germi capaci di provocare una malattia nell'uomo?
Con termine germi vengono così chiamati comunemente i microrganismi, e in particolare germi patogeni, capaci cioè di provocare malattie nell'uomo. Rientrano in questa denominazione, pertanto, specie appartenenti a diversi raggruppamenti biologici, quali batteri, virus, funghi, protozoi e così via: categorie, queste, che comprendono, oltre a molti microrganismi inoffensivi per l'uomo e anzi in qualche caso decisamente utili, anche altri che vivono a danno di strutture del corpo umano, generando malattie che vengono dette infettive.I germi possono venire a contatto con l'organismo per passaggio diretto da una persona o da un animale infetti, oppure dopo essere stati diffusi da questi ultimi nell'ambiente, o perchè veicolati da insetti e altri animali.
Talvolta organismi infetti non appaiono malati, e costituiscono quindi una fonte di contagio particolarmente insidiosa, perchè difficilmente identificabile: è il caso dei cosiddetti portatori sani che ospitano i germi, e possono quindi trasmetterli, senza sviluppare i segni clinici della relativa affezione , dei portatori precoci che si trovano nel periodo di incubazione della malattia e dei portatori convalescenti, che, pur essendo clinicamente guariti, continuano a eliminare e diffondere i microrganismi.
Una volta giunti a contatto con un individuo sano, i germi possono penetrare nell'organismo in vari modi: oltrepassando la pelle attraverso lesioni anche minime in genere essi non riescono a superare la cute integra, passando per le mucose (della congiuntiva, della bocca, del naso, dei genitali e così via), inserendosi direttamente nei vasi sanguigni (in seguito a punture di insetti, iniezioni con aghi non sterili, eccetera), o infine entrando nei polmoni e da qui eventualmente nel sangue attraverso l'aria inspirata. A volte i microrganismi si localizzano sulla superficie delle mucose, o nel loro spessore, senza procedere oltre.
La penetrazione dei germi nell'organismo corrisponde all'inizio dell'infezione; da questo momento ha avvio la loro moltiplicazione, alla quale tentano di opporsi le difese organiche (Immunologia). Se i meccanismi immunitari non riescono ad aver ragione dei microbi, questi continuano a riprodursi, rimanendo localizzati nel punto di ingresso o diffondendosi in tutto l'organismo: dopo un periodo cosiddetto di incubazione si ha quindi la manifestazione della malattia, che è dovuta nella maggior parte dei casi alla sottrazione, da parte dei microrganismi, di materiali essenziali per la vita delle cellule umane, oppure alla liberazione di sostanze nocive, tra le quali le tossine sono particolarmente temibili.
A seconda che i germi rimangano nel punto di introduzione o che si diffondano in tutto l'organismo (in quest'ultimo caso trasportati dal sangue, o passando da una struttura all'altra in maniera continua, o risalendo i nervi, e così via), l'affezione da essi provocata sarà localizzata oppure generalizzata. In qualche caso una malattia con manifestazioni che interessano tutto l'organismo può essere prodotta da microrganismi che non si allontanano dalla zona di ingresso: ciò avviene quando il germe produce (come nel caso dell'agente del tetano) una tossina che viene portata in circolo dal sangue. L'organismo malato, o che comunque ospiti germi, da un certo punto dell'infezione in poi provvede a eliminare i microrganismi. L'espulsione può avvenire attraverso la cute, le mucose del cavo orale, quelle dell'albero respiratorio, quelle dell'apparato uro-genitale, eccetera; in alcuni casi, poi, i microrganismi possono essere eliminati con le urine o con le feci, in altri con la saliva o attraverso la secrezione lattea.
I germi così allontanati dalla persona infetta possono essere trasmessi direttamente a un altro organismo, o, più comunemente, venire dispersi nell'ambiente. Qui i microbi non hanno vita facile, trovando ostacoli alla sopravvivenza nell'azione di fattori naturali come la luce, la mancanza di acqua, il calore, il freddo, la concorrenza vitale con gli altri germi, oltre che nell'attività di agenti utilizzati dall'uomo contro di essi (Disinfezione). La maggior parte dei microrganismi va quindi incontro alla morte in tempi più o meno brevi; alcune specie riescono però a sopravvivere anche a lungo in condizioni avverse, grazie alla trasformazione in una forma molto resistente, la spora, questa non si riproduce, ma conserva per tempi lunghissimi la capacità di generare, in adatte condizioni ambientali, la forma originaria del microrganismo, che potrà quindi moltiplicarsi. I germi che producono spore (un esempio è fornito dall'agente del tetano) risultano molto insidiosi per l'uomo, a causa della loro lunga permanenza nell'ambiente esterno e della capacità di sopravvivere a sistemi di disinfezione efficaci nei confronti degli altri microrganismi.
Autore: Redazione Medicina33.com
Talvolta organismi infetti non appaiono malati, e costituiscono quindi una fonte di contagio particolarmente insidiosa, perchè difficilmente identificabile: è il caso dei cosiddetti portatori sani che ospitano i germi, e possono quindi trasmetterli, senza sviluppare i segni clinici della relativa affezione , dei portatori precoci che si trovano nel periodo di incubazione della malattia e dei portatori convalescenti, che, pur essendo clinicamente guariti, continuano a eliminare e diffondere i microrganismi.
Una volta giunti a contatto con un individuo sano, i germi possono penetrare nell'organismo in vari modi: oltrepassando la pelle attraverso lesioni anche minime in genere essi non riescono a superare la cute integra, passando per le mucose (della congiuntiva, della bocca, del naso, dei genitali e così via), inserendosi direttamente nei vasi sanguigni (in seguito a punture di insetti, iniezioni con aghi non sterili, eccetera), o infine entrando nei polmoni e da qui eventualmente nel sangue attraverso l'aria inspirata. A volte i microrganismi si localizzano sulla superficie delle mucose, o nel loro spessore, senza procedere oltre.
La penetrazione dei germi nell'organismo corrisponde all'inizio dell'infezione; da questo momento ha avvio la loro moltiplicazione, alla quale tentano di opporsi le difese organiche (Immunologia). Se i meccanismi immunitari non riescono ad aver ragione dei microbi, questi continuano a riprodursi, rimanendo localizzati nel punto di ingresso o diffondendosi in tutto l'organismo: dopo un periodo cosiddetto di incubazione si ha quindi la manifestazione della malattia, che è dovuta nella maggior parte dei casi alla sottrazione, da parte dei microrganismi, di materiali essenziali per la vita delle cellule umane, oppure alla liberazione di sostanze nocive, tra le quali le tossine sono particolarmente temibili.
A seconda che i germi rimangano nel punto di introduzione o che si diffondano in tutto l'organismo (in quest'ultimo caso trasportati dal sangue, o passando da una struttura all'altra in maniera continua, o risalendo i nervi, e così via), l'affezione da essi provocata sarà localizzata oppure generalizzata. In qualche caso una malattia con manifestazioni che interessano tutto l'organismo può essere prodotta da microrganismi che non si allontanano dalla zona di ingresso: ciò avviene quando il germe produce (come nel caso dell'agente del tetano) una tossina che viene portata in circolo dal sangue. L'organismo malato, o che comunque ospiti germi, da un certo punto dell'infezione in poi provvede a eliminare i microrganismi. L'espulsione può avvenire attraverso la cute, le mucose del cavo orale, quelle dell'albero respiratorio, quelle dell'apparato uro-genitale, eccetera; in alcuni casi, poi, i microrganismi possono essere eliminati con le urine o con le feci, in altri con la saliva o attraverso la secrezione lattea.
I germi così allontanati dalla persona infetta possono essere trasmessi direttamente a un altro organismo, o, più comunemente, venire dispersi nell'ambiente. Qui i microbi non hanno vita facile, trovando ostacoli alla sopravvivenza nell'azione di fattori naturali come la luce, la mancanza di acqua, il calore, il freddo, la concorrenza vitale con gli altri germi, oltre che nell'attività di agenti utilizzati dall'uomo contro di essi (Disinfezione). La maggior parte dei microrganismi va quindi incontro alla morte in tempi più o meno brevi; alcune specie riescono però a sopravvivere anche a lungo in condizioni avverse, grazie alla trasformazione in una forma molto resistente, la spora, questa non si riproduce, ma conserva per tempi lunghissimi la capacità di generare, in adatte condizioni ambientali, la forma originaria del microrganismo, che potrà quindi moltiplicarsi. I germi che producono spore (un esempio è fornito dall'agente del tetano) risultano molto insidiosi per l'uomo, a causa della loro lunga permanenza nell'ambiente esterno e della capacità di sopravvivere a sistemi di disinfezione efficaci nei confronti degli altri microrganismi.
Autore: Redazione Medicina33.com