Come agiscono la sauna e il bagno turco per il benessere del corpo? In presenza di quali patologie sono vietate sauna e bagno turco?
Sauna e bagno turco sono due pratiche salutistiche che si rifanno alla tradizione dell' artroterapia secondo la quale aria e vapore caldi agiscono direttamente su epidermide e apparato respiratorio stimolandoli.
Sauna.
Si effettua in un locale attrezzato con panche disposte a vari livelli nei quali l'aria secca e calda passa da una temperatura di 25 gradi sul pavimento, a una di 40 all'altezza della prima panca fino a un massimo di 110 gradi nel punto più alto. Il calore secco fa perdere una grande quantità di liquidi attraverso il sudore per cui si ha una netta, anche se temporanea, diminuzione di peso. La pelle invece si disidrata, perciò finita la sauna e fatta un'energica doccia con sapone o bagno schiuma, è indispensabile cospargersi di crema idratante.
La sauna ha un'azione disintossicante, stimola il ricambio, il sistema neurovegetativo e la vasodilatazione periferica; favorisce l'eliminazione delle scorie dell'organismo e tonifica la muscolatura soprattutto dopo una attività sportiva. Dal punto di vista strettamente terapeutico è benefica in chi è convalescente da traumi o fratture e in chi soffre di artrosi; diminuisce la sensazione di dolore in caso di contratture favorendo il rilassamento dei muscoli ed è un aiuto per chi deve perdere peso. É invece controindicata in caso di bronchiti in atto perché ha spesso un effetto irritante sulle prime vie respiratorie.
Bagno turco.
Si pratica in un ambiente saturo di vapore acqueo a una temperatura fra i 43 e i 47 gradi. La pelle, nonostante la sensazione di una sudorazione abbondante, traspira poco, ma l'azione del vapore la deterge e la idrata conservandole elasticità e prevenendo l'invecchiamento e le rughe precoci. É un valido metodo perla cura delle malattie delle prime vie respiratorie (faringiti, riniti, tracheiti, laringiti) soprattutto se nel bagno a vapore vengono aggiunte sostanze medicamentose. A livello locale può rivelarsi benefica nel caso di gotta perché favorisce la mobilità degli acidi urici. É controindicata invece per chi soffre di broncopatie o di affezioni respiratorie più profonde.
Sauna e bagno turco vanno fatti preferibilmente al mattino a digiuno o anche al pomeriggio, ma lontano dai pasti. É indispensabile munirsi di una salvietta sulla quale sedersi e di zoccoli, per evitare la diffusione di micosi . I tempi di permanenza variano, di caso in caso, dai 3 ai 10 minuti. Poi è raccomandabile una energica doccia raffreddata gradualmente fino a 30/32 gradi senza sapone o bagno schiuma perché dopo il bagno turco la pelle è già profondamente sgrassata.
Se è possibile, è meglio far seguire un massaggio generale che aiuti a superare una eventuale sensazione di stanchezza o l'azione depressiva sul tono muscolare e sulla pressione circolatoria. Infine è opportuno passare qualche momento sdraiati su un lettino, avvolti in un asciugamano.
Sauna e bagno turco sono vietati ai cardiopatici, a chi soffre di aterosclerosi, di ipertensione e ipotensione grave, di vene varicose, di malattie articolari in fase acuta. Al contrario, queste due pratiche fanno bene nella fase di quiescenza delle patologie.
Autore: Redazione Medicina33.com
Sauna.
Si effettua in un locale attrezzato con panche disposte a vari livelli nei quali l'aria secca e calda passa da una temperatura di 25 gradi sul pavimento, a una di 40 all'altezza della prima panca fino a un massimo di 110 gradi nel punto più alto. Il calore secco fa perdere una grande quantità di liquidi attraverso il sudore per cui si ha una netta, anche se temporanea, diminuzione di peso. La pelle invece si disidrata, perciò finita la sauna e fatta un'energica doccia con sapone o bagno schiuma, è indispensabile cospargersi di crema idratante.
La sauna ha un'azione disintossicante, stimola il ricambio, il sistema neurovegetativo e la vasodilatazione periferica; favorisce l'eliminazione delle scorie dell'organismo e tonifica la muscolatura soprattutto dopo una attività sportiva. Dal punto di vista strettamente terapeutico è benefica in chi è convalescente da traumi o fratture e in chi soffre di artrosi; diminuisce la sensazione di dolore in caso di contratture favorendo il rilassamento dei muscoli ed è un aiuto per chi deve perdere peso. É invece controindicata in caso di bronchiti in atto perché ha spesso un effetto irritante sulle prime vie respiratorie.
Bagno turco.
Si pratica in un ambiente saturo di vapore acqueo a una temperatura fra i 43 e i 47 gradi. La pelle, nonostante la sensazione di una sudorazione abbondante, traspira poco, ma l'azione del vapore la deterge e la idrata conservandole elasticità e prevenendo l'invecchiamento e le rughe precoci. É un valido metodo perla cura delle malattie delle prime vie respiratorie (faringiti, riniti, tracheiti, laringiti) soprattutto se nel bagno a vapore vengono aggiunte sostanze medicamentose. A livello locale può rivelarsi benefica nel caso di gotta perché favorisce la mobilità degli acidi urici. É controindicata invece per chi soffre di broncopatie o di affezioni respiratorie più profonde.
Sauna e bagno turco vanno fatti preferibilmente al mattino a digiuno o anche al pomeriggio, ma lontano dai pasti. É indispensabile munirsi di una salvietta sulla quale sedersi e di zoccoli, per evitare la diffusione di micosi . I tempi di permanenza variano, di caso in caso, dai 3 ai 10 minuti. Poi è raccomandabile una energica doccia raffreddata gradualmente fino a 30/32 gradi senza sapone o bagno schiuma perché dopo il bagno turco la pelle è già profondamente sgrassata.
Se è possibile, è meglio far seguire un massaggio generale che aiuti a superare una eventuale sensazione di stanchezza o l'azione depressiva sul tono muscolare e sulla pressione circolatoria. Infine è opportuno passare qualche momento sdraiati su un lettino, avvolti in un asciugamano.
Sauna e bagno turco sono vietati ai cardiopatici, a chi soffre di aterosclerosi, di ipertensione e ipotensione grave, di vene varicose, di malattie articolari in fase acuta. Al contrario, queste due pratiche fanno bene nella fase di quiescenza delle patologie.
Autore: Redazione Medicina33.com