Colpo di Calore: Trapianto d’Emergenza Salva una Giovane della Provincia di Cuneo
Durante una calda mattinata estiva nella zona di Alba, in provincia di Cuneo, una giovane di 26 anni ha subito un colpo di calore che ha fatto salire la sua temperatura corporea interna a 41 gradi. Questo grave episodio di ipertermia l’ha messa in serio pericolo di vita.
La giovane è stata trovata incosciente sotto un albero da suoi familiari e immediatamente trasportata all'ospedale di Verduno. Nonostante i tentativi di stabilizzare le sue condizioni, è emersa un’insufficienza epatica fulminante, che ha reso urgente un trapianto di fegato. Per questo motivo, è stata trasferita d’urgenza all’ospedale Molinette della Città della Salute di Torino.
I rianimatori dell'ospedale di Verduno, sotto la guida del dottor Enrico Ravera, hanno intubato la giovane e l'hanno raffreddata con ghiaccio e liquidi freddi per via endovenosa, riuscendo a frenare la progressione verso un’insufficienza multi-organo. Tuttavia, la condizione del fegato continuava a deteriorarsi, portando a una grave insufficienza epatica.
"Il fegato è estremamente vulnerabile a temperature corporee elevate. Nel nostro caso, la giovane era svenuta vicino a un rogo di sterpaglie. A differenza di altri organi, il fegato può subire danni irreversibili, come la necrosi epatica massiva, che spesso richiede un trapianto", hanno spiegato i medici.
Dopo un consulto con i colleghi dell’ospedale Molinette, la paziente è stata inserita nella lista d’attesa per un trapianto di fegato con priorità super-urgenza. Un fortuito incrocio di tempistiche ha accelerato le procedure: l'équipe chirurgica di Torino stava già completando un prelievo d’organi presso un altro ospedale piemontese, coordinato dal Centro Regionale Trapianti diretto da Federico Genzano Besso.
Il dottor Damiano Patrono, collaboratore di Renato Romagnoli, stava ultimando la suddivisione del fegato di un donatore (intervento di Split Liver). La parte destra del fegato, compatibile con la giovane paziente, è stata preparata per il trapianto.
Meno di due ore dopo l’inserimento in lista d’attesa, la giovane è stata portata in sala operatoria. Il trapianto, eseguito da Renato Romagnoli e dal suo team, è durato circa otto ore. A soli quattro giorni dall’intervento, le condizioni della paziente sono migliorate significativamente e si sta risvegliando nella terapia intensiva, sotto la cura del dottor Roberto Balagna. "Non possiamo che esprimere la nostra immensa gratitudine al dottor Romagnoli", dichiarano i genitori della giovane.
"Questo salvataggio non solo conferma l’eccezionale competenza dei nostri professionisti, ma anche l’efficacia dell’organizzazione della Città della Salute di Torino", commenta Giovanni La Valle, direttore generale della Città della Salute di Torino.
Autore: Redazione Medicina33.com