Sezione: Malattie sessualmente trasmissibili

Chi rischia di contrarre le malattie sessualmente trasmissibili?

L'entità  della diffusione delle malattie sessualmente trasmesse è difficilmente valutabile per numerosi motivi: non per tutte esiste obbligo di denuncia e le legislazioni dei vari paesi del mondo sono molto diverse in questa materia; per la diagnosi di alcune di esse occorrono attrezzature di laboratorio molto sofisticate, non sempre disponibili soprattutto in quelle nazioni le cui strutture sanitarie sono carenti; spesso i malati, per ignoranza o vergogna, sono riluttanti a rivolgersi alle strutture sanitarie. Inoltre, in un gran numero di casi, queste infezioni non provocano alcuna sintomatologia o causano lievi disturbi e pertanto rimangono misconosciute:i soggetti che si trovano in queste condizioni, e che vengono chiamati " portatori sani ", costituiscono comunque una pericolosa fonte di diffusione dell'infezione.

Le classiche malattie veneree, la sifilide e la gonorrea, hanno subito negli ultimi decenni un importante decremento grazie all'avvento di efficaci terapie antibiotiche; tuttavia sono ben lungi dall'essere state definitivamente debellate: dati dell'Organizzazione Mondiale della Sanità  relativi al 1985 parlano di 250 milioni di nuovi casi di gonorrea e di 50 milioni di sifilide per anno nel mondo.Per la gonorrea, in particolare, occorre considerare che il 10 per cento degli uomini e il 50 per cento delle donne che ne sono affetti sono portatori sani, causa quindi di diffusione del contagio perchè spesso inconsapevoli della loro infezione; inoltre, il periodo di incubazione, che va da quando si è contratta l'infezione e quindi si è diventati fonte di contagio all'apparire dei sintomi, è di 2-3 settimane nel 60 per cento dei casi.

Per altre malattie si è assistito al contrario negli ultimi anni a un notevole incremento della loro frequenza: è il caso delle infezioni da Chlamydia trachomatis, da virus erpetico, da virus del papilloma, da Gardnerella. Si tratta di infezioni estremamente contagiose: ad esempio, il 75 per cento dei partner sessuali di un individuo affetto da Herpes svilupperà  una infezione erpetica genitale e questo spiegherebbe l'enorme incremento nella diffusione di questa malattia, la cui frequenza negli ultimi 15 anni è aumentata del 450 per cento.

Gli uomini contraggono le malattie sessualmente trasmissibili con maggior frequenza delle donne, anche se le conseguenze dell'infezione sono solitamente molto più gravi nel sesso femminile che in quello maschile.

La causa di questa maggiore esposizione degli uomini al rischio di contagio è per lo più la pratica dell'accoppiamento occasionale con prostitute, le quali rappresentano tuttora la principale fonte di trasmissione di queste malattie; inoltre, Poichè nel sesso maschile le manifestazioni cliniche sono solitamente piuttosto evidenti, gli uomini ricorrono con più frequenza rispetto alle donne alle cure

MICRORGANISMI RESPONSABILI DELLE malattie sessualmente trasmissibiliTreponema pallidum (responsabile della sifilide o lue)
Neisseria gonorroeae (responsabile della gonorrea)
Chlamydia trachomatis
Mycoplasmi
Trichomonas vaginalis
Gardnerella vaginalis
Streptococco beta-emolitico di gruppo B
Virus dell'epatite
Citomegalovirus
Virus dell'Herpes genitalis (tipo 2) — HSV —
Virus del papilloma umano — HPV — (responsabile dei condilomi)
Virus dell'immunodeficienza acquisita — HIV — (responsabile dell'AIDS)
Virus del mollusco contagioso
Pthirius pubis o pidocchio (responsabile della pediculosi pubica)
Sarcoptes scabiei


Autore: Redazione Medicina33.com