Sezione: Neurologia

Attacco ischemico transitorio

Attacco ischemico transitorio

L'ischemia è uno stato in cui i tessuti ricevono un apporto inadeguato di ossigeno a causa di un flusso sanguigno ostacolato attraverso i vasi che li irrorano. Un attacco ischemico cerebrale assomiglia a un attacco di embolia cerebrale, ma si differenzia perché i sintomi apoplettici durano solo per un breve periodo. Un attacco improvviso di stanchezza e intorpidimento in una parte del corpo, per esempio, può durare alcuni minuti o ore e poi scomparire, mentre i sintomi di un attacco più grave persistono per oltre 24 ore. È importante riconoscere questa differenza: trattare gli attacchi ischemici transitori come tali può aiutare a prevenire danni più gravi, come un ictus.

Il restringimento o l'ostruzione delle arterie cerebrali può derivare da varie cause. Spesso, un attacco ischemico si verifica quando un piccolo coagulo o una particella di placca si stacca dalla parete di un'arteria o da una valvola cardiaca e viene trasportato nel circolo cerebrale. Quando arriva nei vasi sanguigni del cervello, il coagulo o la placca (chiamati embolo) ostacola temporaneamente il flusso in un'area del tessuto cerebrale, causando effetti patologici. Tuttavia, la circolazione viene presto ristabilita e i tessuti temporaneamente privati di sangue riprendono le loro funzioni. L'embolia è quindi transitoria, ma è probabile che le embolie transitorie si ripresentino.

Quali sono i sintomi?

I sintomi sono simili a quelli dell'ictus, ma sono di breve durata. Se l'embolo occlude un'arteria che irrora un occhio, può causare una cecità temporanea dovuta all'occlusione dell'arteria retinica.

Quanto è frequente il problema?

Poiché molti attacchi ischemici transitori non vengono riconosciuti, non è possibile calcolare con precisione la loro frequenza. Tuttavia, sono abbastanza comuni, specialmente tra le persone sopra i 60 anni.

Quali sono i rischi?

Quasi la metà di tutti i soggetti colpiti da un attacco ischemico transitorio rischia di avere un ictus entro i 5 anni successivi al primo attacco.

Che cosa fare?

Se avete avuto sintomi simili a quelli di un ictus o una perdita improvvisa della capacità visiva in un occhio, consultate immediatamente il vostro medico. Dopo un esame iniziale, il medico potrebbe indirizzarvi a un neurologo. Il primo passo diagnostico sarà identificare la causa di un possibile embolo. Una probabile fonte di embolia è una delle due carotidi nel collo. Per cercare segni di restringimento delle carotidi, il medico può auscultare vari punti del collo con uno stetoscopio, che può anche essere applicato al torace per rilevare rumori anomali di una valvola cardiaca o irregolarità nel ritmo cardiaco. Potrebbe essere necessario sottoporsi a un elettrocardiogramma (ECG), a una radiografia del torace e, forse, a un'arteriografia.

Qual è il trattamento?

Autoaiuto: L'obiettivo è prevenire l'attacco. Le misure preventive dipendono dall'età e dallo stato di salute generale, ma ci sono alcune semplici azioni che chiunque può adottare. Se fumate, smettete di farlo. Evitate cibi grassi e fate regolarmente esercizio fisico. Controllate regolarmente la pressione arteriosa per trattare prontamente eventuali aumenti.

Intervento medico: La cura medica può consistere semplicemente nell'assumere due compresse di aspirina al giorno per il resto della vita, poiché l'aspirina agisce come anticoagulante. Se viene identificata la sede precisa del restringimento di un'arteria, un intervento chirurgico può essere necessario per sbloccare la parte stenosata.



Autore: Redazione Medicina33.com