Anestesia organica, Anestesia chirurigca e Anestesia generale o locale indotta da farmaci come atropina o morfina.
Perdita totale della sensibilità . può dipendere dalla distruzione delle vie o dei centri della sensibilità in seguito a malattie (anestesia organica), oppure può essere artificialmente indotta per consentire interventi chirurgici (anestesia chirurgica). L'anestesia organica, in base al livello cui è occorsa la lesione, si distingue in corticale, sottocorticale, talamica, capsulare, spinale, radicolare, periferica, e in ciascuna di queste sedi assumerà caratteri e configurazioni peculiari; potrà risultare totale se vengono abolite tutte le varie forme di sensibilità , tattile, termica, dolorifica; parziale se alcune forme vengono abolite e altre restano integre. Le cause possono essere di natura traumatica o tumorale o tossiche. La moderna anestesia chirurgica, nacque in America nel 1844 ad opera di un dentista, il Welis, che procedeva all'estrazione dentaria dopo aver reso insensibili i pazienti mediante inalazione di protossido di azoto, il cosiddetto "gas esilarante" per la piacevole sensazione di ebbrezza provocata dai suoi vapori.
Nel giro poi di pochi anni si scoprirono le virt๠anestetizzanti dell'etere inalato e quelle del cloroformio. Il dolore è un fenomeno di trasmissione al cervello di impressioni periferiche provocate da stimoli esterni ed intemi molto intensi e decorrenti lungo i nervi sensitivi: giunti al cervello, per la loro intensità , varcano la soglia della coscienza e vengono avvertite come sensazioni di dolore tanto più vivo quanto più intensi sono gli stimoli. La scienza medica è riuscita a delineare esattamente la cosiddetta "via del dolore": inizia dalle terminazioni nervose sensitive (su cui si abbatte lo stimolo) e, attraverso il nervo sensitivo che provvede alla sensibilità locale, le radici posteriori spinali (vie d'ingresso nel midollo di tutti i nervi sensitivi) e il midollo spinale, raggiunge il cervello.
In un intervento chirurgico quindi, a seconda delle necessità , per abolire il dolore, basta interrompere in un punto qualsiasi la descritta via: alla periferia (anestesia periferica), lungo la via nervosa sensitiva prespinale (anestesia tronculare), a livello spinale (anestesia spinale), a livello cerebrale (anestesia centrale). L'anestesia periferica viene anche detta "locale" perchè rende insensibile la sola ristretta zona su cui si deve operare; con essa si spezza la "via del dolore" al suo inizio, cioè al livello delle terminazioni sensitive nervose. può ottenersi per contatto, perfrigerazione, infiltrazione. Con la prima modalità , l'anestetico, di solito (cocaina o meglio stovaina diluita) pennellato od instillato sulle mucose interessate (oculare, nasale, boccale, faringea, vaginale, vescicale ecc.), attraversa la mucosa stessa e provoca uno stato di insensibilità locale di una certa profondità . Con la perfrigerazione la pelle viene raffreddata da un getto di cloruro di etile, liquido che uscendo sotto pressione evapora rapidamente a contatto dell'epidermide che diviene insensibile. É metodo usato per anestesie di breve durata e poco profonde e in pratica si rivela utile solo per incisioni di ascessi o foruncoli.
Molto più duratura e profonda è invece l'anestesia locale per infiltrazione che consente interventi operatori di una certa importanza; si usa una soluzione anesteticaadrenalinica che si inietta con aghi lunghi e sottili, a più riprese, nella zona interessata onde permearla completamente e dopo 15-20 minuti si può dare inizio all'intervento. Con l'anestesia tronculare e l'anestesia spinale l'insensibilità diviene "regionale", cioè non si limita alla sola zona da operare, ma si estende a tutta una regione corporea includendo ovviamente il settore più direttamente interessato. L'anestesia generale riguarda non solo la sensibilità ma la coscienza stessa del paziente.I farmaci usati sono di solito atropina o morfina per la fase preparatoria preanestetica, poi per l'anestesia vera e propria si somministano pentolai sodico e per il mantenimento dell'incoscienza alotano, isoflurano, protossido di azoto, accompagnati da morfina per l'abolizione del dolore, da pencuromio per il miorilassamento e infine neostigmina per il risveglio.
Autore: Redazione Medicina33.com
Nel giro poi di pochi anni si scoprirono le virt๠anestetizzanti dell'etere inalato e quelle del cloroformio. Il dolore è un fenomeno di trasmissione al cervello di impressioni periferiche provocate da stimoli esterni ed intemi molto intensi e decorrenti lungo i nervi sensitivi: giunti al cervello, per la loro intensità , varcano la soglia della coscienza e vengono avvertite come sensazioni di dolore tanto più vivo quanto più intensi sono gli stimoli. La scienza medica è riuscita a delineare esattamente la cosiddetta "via del dolore": inizia dalle terminazioni nervose sensitive (su cui si abbatte lo stimolo) e, attraverso il nervo sensitivo che provvede alla sensibilità locale, le radici posteriori spinali (vie d'ingresso nel midollo di tutti i nervi sensitivi) e il midollo spinale, raggiunge il cervello.
In un intervento chirurgico quindi, a seconda delle necessità , per abolire il dolore, basta interrompere in un punto qualsiasi la descritta via: alla periferia (anestesia periferica), lungo la via nervosa sensitiva prespinale (anestesia tronculare), a livello spinale (anestesia spinale), a livello cerebrale (anestesia centrale). L'anestesia periferica viene anche detta "locale" perchè rende insensibile la sola ristretta zona su cui si deve operare; con essa si spezza la "via del dolore" al suo inizio, cioè al livello delle terminazioni sensitive nervose. può ottenersi per contatto, perfrigerazione, infiltrazione. Con la prima modalità , l'anestetico, di solito (cocaina o meglio stovaina diluita) pennellato od instillato sulle mucose interessate (oculare, nasale, boccale, faringea, vaginale, vescicale ecc.), attraversa la mucosa stessa e provoca uno stato di insensibilità locale di una certa profondità . Con la perfrigerazione la pelle viene raffreddata da un getto di cloruro di etile, liquido che uscendo sotto pressione evapora rapidamente a contatto dell'epidermide che diviene insensibile. É metodo usato per anestesie di breve durata e poco profonde e in pratica si rivela utile solo per incisioni di ascessi o foruncoli.
Molto più duratura e profonda è invece l'anestesia locale per infiltrazione che consente interventi operatori di una certa importanza; si usa una soluzione anesteticaadrenalinica che si inietta con aghi lunghi e sottili, a più riprese, nella zona interessata onde permearla completamente e dopo 15-20 minuti si può dare inizio all'intervento. Con l'anestesia tronculare e l'anestesia spinale l'insensibilità diviene "regionale", cioè non si limita alla sola zona da operare, ma si estende a tutta una regione corporea includendo ovviamente il settore più direttamente interessato. L'anestesia generale riguarda non solo la sensibilità ma la coscienza stessa del paziente.I farmaci usati sono di solito atropina o morfina per la fase preparatoria preanestetica, poi per l'anestesia vera e propria si somministano pentolai sodico e per il mantenimento dell'incoscienza alotano, isoflurano, protossido di azoto, accompagnati da morfina per l'abolizione del dolore, da pencuromio per il miorilassamento e infine neostigmina per il risveglio.
Autore: Redazione Medicina33.com