A differenza delle acque potabili, le acque minerali sgorgano da sorgenti selezionate e sono destinate all'imbottigliamento da effettuarsi in loco, previa autorizzazione del Ministero della Sanità .
E importante mantenere l'equilibrio idrico, anche durante le diete, preferendo l'acqua oligomineraleLe acque minerali possono essere più o meno ricche di sali, è bene quindi conoscere le loro proprietà per scegliere quella più adatta alle nostre esigenze fisiologiche. Sin dall'antichità le acque minerali venivano consigliate, oltre che per il benessere fisico, anche per la cura di determinate malattie: così è risaputo che le acque ricche in sodio sono indicate nell'obesità , diabete ed ingrossamento del fegato, ma vanno evitate nelle varie forme di disturbi renali e per chi ha la pressione alta.Invece, le acque bicarbonato alcalino-ferrose, che sono consigliate per ridurre il tasso di colesterolo ematico stimolando pure la funzionalità epatica, sono controindicate in presenza di infezioni biliari, di ipertensione grave con insufficienza renale e nelle calcolosi.
Tra le acque minerali per le quali non esistono particolari controindicazioni, quelle oligominerali sono senz'altro le più adatte alla nostra alimentazione. Esse hanno il pregio di un rapido assorbimento gastrico, depurando le vie urinarie ed epatiche e favorendo l'escrezione dell'acido urico. Sono, infatti, consigliate per curare la calcolosi e per tutte le patologie renali. Oltre a svolgere tutte queste funzioni curative, non dimentichiamo che l'acqua svolge innanzitutto una funzione fondamentale per l'organismo umano, cioè mantiene il cosiddetto "equilibrio idrico", essenziale per la sopravvivenza e per la salute. Spesso nelle diete si tende a diminuire l'introito di liquidi, è invece molto importante che non si alteri tale equilibrio, Poichè una perdita di acqua comporterebbe l'insorgenza di una sindrome di disidratazione con effetti lesivi a livello cellulare. Infatti, è sufficiente la perdita di due litri di acqua per far sଠche si manifestino i primi disturbi; se la perdita è di quattro litri si verifica, invece, un deterioramento nella motilità ; se l'organismo perde oltre otto litri c'è addirittura il rischio di morire. Visto, quindi, che l'organismo necessità di molta acqua per mantenere il suo delicato equilibrio, non resta che bere spesso, soprattutto nei periodi estivi e dopo aver eseguito esercizi fisici, ma attenzione alla scelta delle acque minerali.
Il successo delle acque minerali
L'Italia è seconda nella classifica mondiale del consumo di acqua minerale con 83 litri per abitanteall'anno, superata solamente dalla Francia con i suoi 84 litri pro capite. Negli altri paesi invece il consumo è molto più contenuto: ad esempio nel Belgio se ne consumano 66, in Svizzera 55, negli USA 25 ed in Gran Bretagna solamente 5.Questi dati rivelano quale importanza l'acqua minerale abbia assunto nella nostra alimentazione in questi ultimi anni. Si pensi che solo dieci anni fa il suo consumo era limitato a solamente il 30% circa della popolazione e che soltanto negli ultimi sette anni si è avuto un vero boom con un raddoppio degli italiani che hanno abbandonato l'acqua del rubinetto per ripiegare su quella imbottigliata. Sono forse la purezza, la qualità e l'assenza di sostanze tossiche i principali fattori che hanno portato al diffondersi del consumo di acque minerali?La risposta è senz'altro affermativa, se si pensa ai gravi fenomeni d'inquinamento verificatisi di recente negli acquedotti di molte città italiane. Le cronache degli ultimi anni hanno reso familiare nomi come cromo, cloroformio, trielina, atrazina, tutte sostanze riscontrate purtroppo in acque destinate al consumo umano.La loro origine è assai varia e difficilmente controllabile, provenendo sia dalle molteplici attività industriali che da quelle agricole. Sta di fatto, comunque, che queste sostanze, una volta disperse nell'ambiente, penetrano facilmente nel suolo per dilavamento e raggiungono le falde acquifere, contaminandole. Un altro motivo per cui gran parte degli italiani preferisce l'acqua minerale è il cattivo sapore conferito all'acqua di rubinetto dal processo di potabilizzazionecon cloro o derivati. La clorazione implica, inoltre, la formazione di nuovi composti chimici come ad esempio i trialometani (THM), sostanze ritenute dalla Intemational Agency for Research on Cancer di Lione, in Francia, come potenziali cancerogeni per l'uomo.
Acque minerali o di acquedotto?
A differenza delle acque potabili, le acque minerali sgorgano da sorgenti selezionate e sono destinate all'imbottigliamento da effettuarsi in loco, previa autorizzazione del Ministero della Sanità . Una volta immessa in commercio, la legge impone che l'acqua venga analizzata ogni cinque anni, riportando i risultati sull'etichetta della bottiglia. D'altro canto non esiste una normativa che stabilisca le caratteristiche di qualità delle acque minerali destinate al consumo umano, come invece avviene per le acque di acquedotto ed è sconcertante, quindi, ritrovare in commercio acque minerali che superano alcuni parametri di qualità , che non sarebbero invece consentiti per la normale acqua che fuoriesce dai nostri rubinetti.Ad esempio, il fluoro, presente in alcune acque minerali, è un elemento specifico per prevenire la carie, ma se assunto in dosi elevate può divenire tossico, provocando la fluorosi dentaria e scheletrica, una malattia cioè che rende fragili le ossa. La sua concentrazione massina accettabile per l'acqua potabile è di 1 milligrammo/litro. Ebbene, controllando le etichette di oltre 200 acque minerali italiane è emerso che sei marche dichiarano valori di fluoro che superano il limiteconsentito per le acque potabili, mentre sono ben 74 quelle che non riportano alcun dato circa la presenza di fluoro sull'etichetta.ciò vale anche per altri componenti dell' acqua (potassio, sodio, calcio, ecc.), ritrovati a concentrazioni elevate in alcune acque minerali, che potrebbero provocare effetti dannosi alla salute del consumatore se assunti in gran quantità per lunghi periodi.Si acquista il più delle volte l'acqua minerale senza leggere attentamente ciò che è riportato sull'etichetta. La scelta viene fatta piuttosto in base al costo oppure è condizionata dalla pubblicità . C'è, invece, la possibilità di scegliere in base alle proprie necessità dietetiche.Infatti, le acque minerali si possono classificare a seconda del loro residuo fà¬sso, cioè relativamente alla quantità totale di minerali per litro che rimane dopo che l'acqua è stata fatta evaporare a 180°C. Esistono a tale proposito trà© principali raggruppamenti:
1 ) le oligominerali, quando il residuo è inferiore a 300milligrammi/litro;
2) le medio minerali, quando il residuo fà¬sso varia da 300 a 1.000 milligrammi/litro;
3) le minerali propriamente dette, quando il residuo fisso supera i 1.000 milligrammi/litro. Un'ulteriore classificazione, senz'altro di maggior interesse, può essere fatta in relazione alla prevalenza di uno o più minerali presenti nell'acqua, si identificano cosi, ad esempio, le sodiche, le sulfuree, le ferruginose, le carboniche, ecc.
Autore: Redazione Medicina33.com
Tra le acque minerali per le quali non esistono particolari controindicazioni, quelle oligominerali sono senz'altro le più adatte alla nostra alimentazione. Esse hanno il pregio di un rapido assorbimento gastrico, depurando le vie urinarie ed epatiche e favorendo l'escrezione dell'acido urico. Sono, infatti, consigliate per curare la calcolosi e per tutte le patologie renali. Oltre a svolgere tutte queste funzioni curative, non dimentichiamo che l'acqua svolge innanzitutto una funzione fondamentale per l'organismo umano, cioè mantiene il cosiddetto "equilibrio idrico", essenziale per la sopravvivenza e per la salute. Spesso nelle diete si tende a diminuire l'introito di liquidi, è invece molto importante che non si alteri tale equilibrio, Poichè una perdita di acqua comporterebbe l'insorgenza di una sindrome di disidratazione con effetti lesivi a livello cellulare. Infatti, è sufficiente la perdita di due litri di acqua per far sଠche si manifestino i primi disturbi; se la perdita è di quattro litri si verifica, invece, un deterioramento nella motilità ; se l'organismo perde oltre otto litri c'è addirittura il rischio di morire. Visto, quindi, che l'organismo necessità di molta acqua per mantenere il suo delicato equilibrio, non resta che bere spesso, soprattutto nei periodi estivi e dopo aver eseguito esercizi fisici, ma attenzione alla scelta delle acque minerali.
Il successo delle acque minerali
L'Italia è seconda nella classifica mondiale del consumo di acqua minerale con 83 litri per abitanteall'anno, superata solamente dalla Francia con i suoi 84 litri pro capite. Negli altri paesi invece il consumo è molto più contenuto: ad esempio nel Belgio se ne consumano 66, in Svizzera 55, negli USA 25 ed in Gran Bretagna solamente 5.Questi dati rivelano quale importanza l'acqua minerale abbia assunto nella nostra alimentazione in questi ultimi anni. Si pensi che solo dieci anni fa il suo consumo era limitato a solamente il 30% circa della popolazione e che soltanto negli ultimi sette anni si è avuto un vero boom con un raddoppio degli italiani che hanno abbandonato l'acqua del rubinetto per ripiegare su quella imbottigliata. Sono forse la purezza, la qualità e l'assenza di sostanze tossiche i principali fattori che hanno portato al diffondersi del consumo di acque minerali?La risposta è senz'altro affermativa, se si pensa ai gravi fenomeni d'inquinamento verificatisi di recente negli acquedotti di molte città italiane. Le cronache degli ultimi anni hanno reso familiare nomi come cromo, cloroformio, trielina, atrazina, tutte sostanze riscontrate purtroppo in acque destinate al consumo umano.La loro origine è assai varia e difficilmente controllabile, provenendo sia dalle molteplici attività industriali che da quelle agricole. Sta di fatto, comunque, che queste sostanze, una volta disperse nell'ambiente, penetrano facilmente nel suolo per dilavamento e raggiungono le falde acquifere, contaminandole. Un altro motivo per cui gran parte degli italiani preferisce l'acqua minerale è il cattivo sapore conferito all'acqua di rubinetto dal processo di potabilizzazionecon cloro o derivati. La clorazione implica, inoltre, la formazione di nuovi composti chimici come ad esempio i trialometani (THM), sostanze ritenute dalla Intemational Agency for Research on Cancer di Lione, in Francia, come potenziali cancerogeni per l'uomo.
Acque minerali o di acquedotto?
A differenza delle acque potabili, le acque minerali sgorgano da sorgenti selezionate e sono destinate all'imbottigliamento da effettuarsi in loco, previa autorizzazione del Ministero della Sanità . Una volta immessa in commercio, la legge impone che l'acqua venga analizzata ogni cinque anni, riportando i risultati sull'etichetta della bottiglia. D'altro canto non esiste una normativa che stabilisca le caratteristiche di qualità delle acque minerali destinate al consumo umano, come invece avviene per le acque di acquedotto ed è sconcertante, quindi, ritrovare in commercio acque minerali che superano alcuni parametri di qualità , che non sarebbero invece consentiti per la normale acqua che fuoriesce dai nostri rubinetti.Ad esempio, il fluoro, presente in alcune acque minerali, è un elemento specifico per prevenire la carie, ma se assunto in dosi elevate può divenire tossico, provocando la fluorosi dentaria e scheletrica, una malattia cioè che rende fragili le ossa. La sua concentrazione massina accettabile per l'acqua potabile è di 1 milligrammo/litro. Ebbene, controllando le etichette di oltre 200 acque minerali italiane è emerso che sei marche dichiarano valori di fluoro che superano il limiteconsentito per le acque potabili, mentre sono ben 74 quelle che non riportano alcun dato circa la presenza di fluoro sull'etichetta.ciò vale anche per altri componenti dell' acqua (potassio, sodio, calcio, ecc.), ritrovati a concentrazioni elevate in alcune acque minerali, che potrebbero provocare effetti dannosi alla salute del consumatore se assunti in gran quantità per lunghi periodi.Si acquista il più delle volte l'acqua minerale senza leggere attentamente ciò che è riportato sull'etichetta. La scelta viene fatta piuttosto in base al costo oppure è condizionata dalla pubblicità . C'è, invece, la possibilità di scegliere in base alle proprie necessità dietetiche.Infatti, le acque minerali si possono classificare a seconda del loro residuo fà¬sso, cioè relativamente alla quantità totale di minerali per litro che rimane dopo che l'acqua è stata fatta evaporare a 180°C. Esistono a tale proposito trà© principali raggruppamenti:
1 ) le oligominerali, quando il residuo è inferiore a 300milligrammi/litro;
2) le medio minerali, quando il residuo fà¬sso varia da 300 a 1.000 milligrammi/litro;
3) le minerali propriamente dette, quando il residuo fisso supera i 1.000 milligrammi/litro. Un'ulteriore classificazione, senz'altro di maggior interesse, può essere fatta in relazione alla prevalenza di uno o più minerali presenti nell'acqua, si identificano cosi, ad esempio, le sodiche, le sulfuree, le ferruginose, le carboniche, ecc.
Autore: Redazione Medicina33.com