Sezione: Alimenti

La carota è protettiva della cornea dell'occhio in quanto contiene vitamina A , vitamine C, B1 e B3 e le pectine.

La carota è protettiva della cornea dell'occhio in quanto contiene vitamina A , vitamine C, B1 e B3 e le pectine. Fra le Ombrellifere coltivate, e quindi utili all'uomo, la più "importante" di tutte è senza dubbio la carota, una specie che è molto diffusa anche allo stato selvatico nei prati. Come sono i fiori della carota? Non molti lo sanno, anche se tutti conosciamo la parte commestibile di questo saporito ortaggio. Neppure se ci rechiamo in un orto che produce carote è facile riuscire a vedere delle piante di carote fiorite. La carota è una pianta biennale; cioè il suo intero ciclo vitale, dal momento in cui germina un seme al momento in cui la pianta muore, si compie nell'arco di due anni.

Durante il primo anno di vita si sviluppano: fuori terra un ciuffo di foglie dai lembi più volte divisi; sotto terra la caratteristica radice a fittone, di colore arancione, dove vengono accumulate riserve che la pianta può utilizzare durante l'anno successivo. Perciò le radici delle carote, che sono le parti commestibili, vengono spiantate dopo pochi mesi che sono stati messi a dimora i semi, senza aspettare il secondo anno di vita durante il quale la pianta fiorirebbe. Per questo motivo, in agraria, la carota viene considerata una coltura annuale.

C'è, naturalmente, chi pianta carote e attende che, al secondo anno, facciano fiori e quindi semi. Sono i produttori di semi. In Italia c'è una discreta produzione di semi di carota che vengono inviati ai paesi del Nord Europa, dove le piante non possono raggiungere la maturazione fino alla fioritura, a causa delle condizioni climatiche poco favorevoli. Inoltre, da un po' di anni a questa parte si è molto diffuso l'uso di utilizzare i semi di carota per estrarne un olio impiegato per aromatizzare birra, liquori, e profumi. Le radici delle carote sono bianche e sottili nella specie spontanea che cresce selvatica anche nei prati cittadini. I cultivar (varietà  coltivate), invece, hanno forme e dimensioni variabili, lunghe o corte, più o meno intensamente colorate di arancione.

Questo colore è dovuto alla presenza di pigmenti gialli che, proprio da questa specie, hanno "preso" il nome di pigmenti carotenoidi. Le carote si consumano in svariati modi: crude, cotte, oppure conservate. Oltre a contenere notevoli quantità  di zuccheri e di sali minerali, la carota è una radice con importanti nutrienti .Infatti vi sono contenute la vitamina A, protettiva della cornea dell'occhio, le vitamine C, B1 e B3 e le pectine, che le conferiscono spiccate proprietà  antidiarroiche e in grado di eliminare facilmente sali biliari e acidi grassi.

Le proprietà  delle carote erano apprezzate fin dall'inizio dell'era cristiana, allorché furono introdotte dall'Asia in tutto il bacino mediterraneo. I Greci e i Romani ritenevano che la carota conferisse una bella tinta alla carnagione e la consigliavano alle donne che desideravano avere una pelle molto fine. Sempre accompagnato da questa fama, l'ortaggio ebbe nuova diffusione in Francia, nel XVI secolo e in Inghilterra poco più tardi, all'epoca del regno di Elisabetta I. Nel 1609 la carota fu introdotta in America, nello stato della Virginia, ed oggi viene coltivata in tutti i continenti, con una produzione che è in aumento di anno in anno.

Autore: Redazione Medicina33.com