Sezione: Cardiologia

Qualunque sia la causa le aritmie devono essere oggetto di cura o con farmaci o con sistemi elettrici

Anomalia della frequenza e della morfologia dell'attività  elettrica cardiaca. I battiti cardiaci hanno origine per stimoli che si formano in modo automatico in una zona piccola del tessuto miocardico, detta nodo del seno (o nodo di Keith e Flack) che si trova alla base dell'atrio destro, per propagarsi a tutto il muscolo cardiaco: si parla perciò di ritmo sinusale; l'intervallo fra uno stimolo e il successivo si chiama periodo. Gli eccitamenti si trasmettono dal nodo del seno al miocardio atriale e contemporaneamente anche all'atrio sinistro attraverso le commessure muscolari interartriali; raggiungono poi il nodo di Tawara, alla base dei ventricoli e da questo che continua nel fascio di His (dapprima unico e poi suddiviso in due branche di destra e sinistra), a tutto il miocardio dei due ventricoli. L'aritmia può essere causata da disturbi della genesi degli stimoli nel nodo del seno o da disturbi della conduzione al miocardio.
La prima si chiama aritmia sinusale e consiste generalmente in una modificazione della frequenza (numero di battiti al minuto), pur rimanendo uguali fra loro i singoli periodi: non si tratta quindi di una vera aritmia, ma di alloritmia (= un altro ritmo), che può manifestarsi con diminuzione della frequenza (bradicardia) o con aumento della frequenza (tachicardia), entrambi sinusali. Non vi è normalmente un numero fisso di pulsazioni cardiache, che oscillano in media nei vari individui fra un minimo di 55-60 e un massimo di 80-85 (nei neonati e nell'infanzia può essere maggiore, fino a 110-120 al minuto);al disotto e al disopra di queste medie si parla di bradicardia o di tachicardia (che saranno lievi, modeste, accentuate, notevoli ecc.). Una forma speciale di aritmia sinusale si può avere nei soggetti giovani o con sistema neurovegetativo eccitabile, in coincidenza degli atti respiratori, con rallentamento del ritmo cardiaco alla fine dell'inspirazione ed accelerazione alla fine dell'espirazione: si parla di aritmia respiratoria (del ritmo cardiaco), che non ha un vero significato patologico.
Un'altra particolare forma di aritmia, detta meccanica, può aversi, senza modificazioni del ritmo sinusale e dell'intervallo fra una pulsazione e l'altra, per l'alternarsi di una pulsazione più valida del cuore con una meno valida e con una modificazione ritmata dell'ampiezza del polso radiale: si chiama polso alternante ed è indice di insufficienza contrattile del cuore. Le aritmie si hanno quando le contrazioni cardiache e il polso arterioso che ne consegue non si verificano ad eguale intervallo di tempo: ciò sia per un disturbo nella regolare formazione degli stimoli sinusali (aritmie sinusali o da formazione) sia per un disturbo della conduzione di questi al miocardio ventricolare (aritmie di conduzione) o per la formazione di stimoli abnormi in altre parti del muscolo cardiaco, al di fuori del nodo del seno (aritmie da extrasistole).
Qualunque sia la causa le aritmie devono essere oggetto di cura o con farmaci o con sistemi elettrici (cardioversione).

Autore: Redazione Medicina33.com