Sezione: Bellezza

Viso più giovane anche senza bisturi

Viso più giovane anche senza bisturi Trent'anni fa ricorreva alla Medicina estetica quasi esclusivamente l'élite, attori, nobili, ricchi borghesi, tra i 18 e i 45 anni; chiedevano la bellezza immediata, magari pochi giorni prima di un evento importante. Tutto diverso oggi. La medicina estetica ha ampliato notevolmente la sua sfera d'azione interessando persone di qualsiasi livello sociale e di età  varia, anche se la più frequente è quella tra i 50 e i 70 anni.
Incredibilmente, si avvicinano molto alla medicina estetica anche gli ultrasettantenni, che però non chiedono la bellezza pronta e immediata ma regole di vita per sentirsi bene con se stessi e con la propria età , pur non nascondendo la volontà  di un ritocchino vero e proprio.
É la tecnica deifillers, o riempitivi, cioè sostanze che vengono iniettate con aghi sottilissimi nel derma superficiale o profondo per ridurre rughe e solchi del viso, per aumentare il volume di labbra, zigomi e guance o per meglio delineare i contorni del viso.

Tra gli interventi estetici di riempimento si distingue una tecnica molto raffinata: il lipofilling o liporistrutturazione secondo Coleman, il chirurgo americano che l'ha messa a punto. Si tratta di prelevare una certa quantità  di grasso da una zona del corpo dove ce n'è in eccesso, trattarla sterilmente e reiniettarla nei punti del viso che richiedono aumento di volume o distensione delle rughe. Il periodo post operatorio di un intervento di liporistrutturazione secondo Colemann è caratterizzato da un leggero gonfiore che passa in alcuni giorni e da pressoché totale assenza di dolore.
La finalità  della tecnica del botulino è la stessa del filler, ovvero quella di appianare le rughe. La tossina del botulino, a differenza del filler che riempie i solchi con sostanze di varia natura, agisce sui muscoli del viso, impedendone o rallentandone le contrazioni, causa principale della formazione delle rughe di espressione. I primi dati sull'uso della tossina botulinica in medicina e chirurgia estetica risalgono all'inizio degli Anni '90 e riguardano il trattamento delle rughe frontali, di quelle alla radice del naso tra i due sopraccigli (glabellari) e delle zampe di gallina poste al lato esterno degli occhi. Riguardo a queste tecniche abbiamo sentito il parere del professor Roberto Bracaglia, dirigente della Divisione di Chirurgia Plastica del Policlinico Agostino Gemelli di Roma e Docente presso la Scuola di Specializzazione in Chirurgia Plastica Ricostruttiva ed Estetica dell'Università  Cattolica del Sacro Cuore di Roma.

Professore, cosa ne pensa delle iniezioni di botulino e dei fillers?
Agiscono con meccanismi diversi anche se entrambi vengono utilizzati al fine di migliorare l'aspetto del viso distendendo le rughe. Il botulino è una tossina prodotta dal batterio Clostridium botulinum, che ha la capacità  di legarsi alle fibre muscolari e quindi di impedire che il muscolo, sollecitato dal nervo, possa contrarsi. In altre parole, anche se l'impulso nervoso giunge al termine del suo percorso, esso non è in grado di stimolare il muscolo. Perciò la pelle del viso non si contrae e non provoca i solchi mimici. Il botulino viene utilizzato per le rughe del viso e l'indicazione principale è la zona della fronte e quella alla radice del naso tra i due sopraccigli. La tossina botulinica deve essere iniettata nel punto giusto, cioè nel muscolo, altrimenti non ha nessun effetto. Pochi sanno che la tossina botulinica ha anche un'altra indicazione: diminuire la sudorazione eccessiva.
La tossina viene iniettata tra il nervo e le ghiandole sudoripare rallentandone la funzione.
Il filler invece è un riempitivo, cioè aumenta il volume sottostante i tessuti nel punto in cui viene iniettato. Il primo riempitivo ad essere stato utilizzato è il collagene, che ha avuto un grande successo a livello mondiale, poi sono state messe a punto anche altre sostanze di origine naturale, come l'acido ialuronico o di molecola sintetica. Vengono distinti fillers riassorbibili e permanenti, questi ultimi non riscuotono il consenso di molti medici e chirurghi estetici; a causa di un'allergia, un intervento fatto male o addirittura il pentimento della persona. Il filler attualmente più utilizzato è l'acido ialuronico, anche se sul mercato italiano ce ne sono circa una cinquantina.
L'acido ialuronico è il più testato, rappresenta un costituente naturale dell'organismo (si trova per esempio nelle articolazioni), che lentamente viene degradato e tra una seduta di filling e l'altra possono passare circa sei mesi. Anche se è meglio reintervenire prima che la sostanza si sia completamente riassorbita, così, se con il primo riempimento sono state usate 3 fiale, dopo alcuni mesi potrebbe essere sufficiente un ritocco con una sola fiala, tutt'al più due.

Quale l'opinione di un chirurgo plastico sui fillers? E' generalmente favorevole. Il chirurgo plastico, rispetto al medico estetico, ha una possibilità  in più: utilizzare un filler naturale che è il grasso del paziente stesso. Molti riempimenti con il grasso, i cosiddetti lipofilling, riguardano persone che si sono sottoposte più volte a filling con acido ialuronico, e dopo qualche anno chiedono un intervento più definitivo ed efficace. Preleviamo grasso dall'addome,dal ginocchio o dalle cosce, lo centrifughiamo per isolare la parte più ricca di cellule in modo che ci siano più probabilità  che attecchisca nella nuova sede e lo iniettiamo nelle zone del viso che presentino rughe, solchi o depressioni. Il grasso iniettato dà volume in modo pressoché definitivo. Si usa molto nella regione degli zigomi e delle guance che con l'avanzare dell'età  tendono a svuotarsi di grasso lasciando intravedere l'impalcatura del viso.

Conferendo di nuovo il volume che si era perso si può ottenere un effetto lifting senza ricorrere a quella tecnica chirurgica che, nel caso di perdita del grasso, metterebbe ancora più in evidenza il difetto. Pur essendo un filler semipermanente, il grasso ha il vantaggio di essere prelevato dalla stessa persona eliminando con ciò ogni pericolo di allergia o di altro.

La tecnica del filler lascia dei segni temporanei come lividi o altro?
Qualche livido può comparire soprattutto se il soggetto assume alcuni farmaci, come ad esempio l'aspirina o un antiaggregante piastrinico che diminuisce la coagulabilità  del sangue (utilizzato spesso in età  avanzata per migliorare la circolazione sanguigna). Se non sono farmaci indispensabili è bene sospenderli 5 giorni prima della seduta. In ogni caso gli eventuali lividi scompaiono in una settimana al massimo.
Spesso si critica l'aspetto delle labbra cosiddette "a canotto".Cosa ne pensa, professar Bracaglia?
Di solito è il risultato di un braccio di ferro tra il chirurgo e il paziente. Noi cerchiamo di limitare la quantità  di filler da iniettare al fine di ottenere un turgore naturale delle labbra. Ma spesso il paziente insiste perché si aumenti ulteriormente il volume; bisogna sapergli dire di no. Proprio per evitare l'eccesso, durante la seduta, in cui il riempimento viene realizzato gradualmente, il paziente è posto davanti ad uno specchio affinché possa rendersi conto man mano dell'effetto e possa dire basta al momento giusto.

A chi ci si deve rivolgere per un filling realizzato in sicurezza?
Le iniezioni di filler a. base di acido ialuronico o altre sostanze e quelle di botulino devono essere effettuate da un medico estetico esperto che propone i fillers nel ventaglio di opzioni per la correzione di un difetto. Di solito un'iniezione di acido ialuronico serve ad abituarsi gradualmente al cambiamento e ad apprezzare l'effetto di ringiovanimento; spesso si tratta di un primo passo verso interventi più importanti che verranno effettuati dopo qualche anno, il lifting o la liporistrutturazione la quale, come abbiamo detto, consente di rimpinguare i volumi del viso persi.
Se si aumenta il volume nella parte inferiore dell'occhio, zigomo e guancia, a quel punto anche le eventuali pieghe ai lati della bocca tendono a diminuire.
E non è da sottovalutare il fatto che il grasso per i fillers sul viso venga prelevato da una parte del corpo dove ce ne in eccesso ottenendo quindi un effetto estetico non secondario: due interventi in uno. In ogni caso le infiltrazioni di grasso devono essere fatte da un chirurgo estetico perché richiedono una manualità  esperta. Mentre nel caso dell'acido ialuronico si fanno poche iniezioni una accanto all'altra, per quanto riguarda il grasso bisogna creare moltissimi tunnel e in ognuno iniettarne una minima quantità  perché le sue cellule,per poter attecchire, hanno bisogno di un intimo contatto con il tessuto vascolarizzato che le riceve.
La liporistrutturazione si effettua in anestesia? Se si deve agire su più zone è preferibile sedare il paziente ed eventualmente praticare un'anestesia locale. Si tratta di un intervento in day hospital, la sera il paziente va a casa. Salvo interventi più complicati.
I fillers possono provocare allergie? Il grasso ovviamente no perché proviene dallo stesso organismo in cui viene reiniettato. Il collagene, essendo di origine bovina, può dar luogo ad allergie, per questo da tempo viene preferito l'acido ialuronico, che in genere non dà problemi. Le altre molecole di cui sono costituiti i fillers sono abbastanza affidabili, tuttavia, per evitare i grossi problemi dell'allergia, inizialmente si tratta il paziente con una quantità  minima per testare la tollerabilità  personale. In ogni caso sarebbe bene procedere gradualmente anche per non stravolgere i lineamenti e per superare eventuali dubbi dal punto di vista estetico. Soprattutto chi volesse effettuare una correzione vistosa, dovrebbe arrivarci a tappe. Specie se vengano utilizzati i fillers permanenti.

Autore: Redazione Medicina33.com