Sezione: Oncologia

L'inquinamento elettromagnetico rappresenta un rischio per la nostra salute?

Ne siamo circondati ovunque, in casa, in ufficio, per strada. Le radiazioni non ionizzanti, quelle che provocano il cosiddetto inquinamento elettromagnetico, fanno ormai parte della nostra vita di tutti i giorni. Sono provocate dalle emittenti radio e televisive, dalle linee ad alta tensione, dai computer, dalle stazioni radar, dai forni a microonde, dai motori e dagli scaldabagni elettrici, dai televisori, dai sistemi di telecomunicazione, da tutte quelle apparecchiature cioè che per funzionare sfruttano le oscillazioni di un campo elettrico. In pratica da tutto ciò che negli ultimi anni di progresso tecnologico ha contribuito a renderci la vita più semplice e più comoda. Del resto, le radiazioni non ionizzanti fanno parte della grande famiglia delle radiazioni elettromagnetiche, senza le quali la nostra esistenza non sarebbe possibile: la luce, grazie a cui avviene la fotosintesi clorofilliana, principio della vita sulla terra, è un insieme di radiazioni elettromagnetiche di varia lunghezza d'onda, che appaiono ai nostri occhi sotto forma di colori. E sono radiazioni elettromagnetiche anche gli invisibili infrarossi che ci scaldano e gli ultravioletti che ci abbronzano.

Tutto dipende dalla lunghezza d'onda: più è breve, maggiore è la frequenza della radiazione e maggiore è l'energia che riesce a trasportare. In cima alla scala ci sono le radiazioni ionizzanti, micidiali perchè sono in grado di alterare i nostri processi biologici perchè "ionizzano" la materia e spezzano le molecole del DNA: sono le radiazioni nucleari e cosmiche, i raggi X e i raggi gamma. Dall'ultravioletto in già¹, invece, l'energia non è più sufficiente per interferire sulla struttura molecolare e quindi si parla di radiazioni "non ionizzanti": dopo l'UV c'è la luce visibile, poi l'infrarosso, le microonde usate nei radar e nei forni domestici, le onde per le trasmissioni radio e TV, i campi elettrici provocati dalle linee ad alta tensione, dai boiler, dai motori elettrici, dagli elettrodomestici e così via.

Ne siamo circondati dunque, e senza scampo. Ma l'inquinamento elettromagnetico rappresenta un rischio per la nostra salute? Gli studiosi del fenomeno soltanto su un punto sono d'accordo: sul fatto che la scienza non è ancora stata in grado di provare in maniera certa ne di escludere in modo altrettanto sicuro che l'inquinamento elettromagnetico provochi danni reali alla salute. C'è da dire però che gli ipotetici e assolutamente non provati rischi riguardano esposizioni a radiazioni di intensità  molto elevata, come si hanno solo a brevissima distanza da sorgenti molto potenti e non schermate; la schermatura poi è molto facile ed efficace. In definitiva quindi il pericolo, se esiste, è limitato a chi per lavoro sta esposto a forti campi elettromagnetici non schermati: gli operatori radar, ad esempio, o chi lavora con le antenne delle emittenti radio e TV.

In casa l'unico problema potrebbe darlo il forno a microonde se non è perfettamente a tenuta stagna per le radiazioni. Per gli altri elettrodomestici, si può dire che le precauzioni da prendere sono molto semplici: non abusare di asciugacapelli e di termocoperte elettriche e soprattutto evitare di stare troppo vicini agli apparecchi elettrici che hanno all'interno un trasformatore. E quindi far attenzione soprattutto ai bambini, che tendono a stare appiccicati al televisore.

Autore: Redazione Medicina33.com